Mobirise

Il mio Zarathustra

2015

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Allevare una razza con istinti forti - questo vuole la mia morale. F. Nietzsche

In Francia come è ben noto anche alle pietre, a causa di questi disgraziati dei terroristi, sono state uccise 130 persone e ferite qualche centinaia in una serie di attentati.

La crisi siriana in quelle zone mediorientali così martoriate, dovrebbe essere spiegata dai media con i seguenti dati di fatto, non contestabili perché parte della storia degli ultimi decenni.

Genova tra fango e maceria significa l’ennesima sconfitta delle istituzioni, fatta di responsabilità politiche del disastro colposo che ha flagellato la città e regione,

Dopo avere subito da mesi tramite i media il dramma dei profughi o migranti come spesso sono chiamati dai politici, e le omissioni strumentalizzate della carta stampata in mano ai governi,

La Colombia è ormai una delle maggiori cinque economie latino americane, con un ritmo di crescita di quasi il 5% l`anno,

Terrorismo mediatico

30.11.2015

In Francia come è ben noto anche alle pietre, a causa di questi disgraziati dei terroristi, sono state uccise 130 persone e ferite qualche centinaia in una serie di attentati. Alcune settimane fa era caduto un aereo russo con 220 morti, ma sono russi. Mentre per la Francia è giusto mettere bandierine in tutto il continente, accendere candele, e proporre infinite trasmissioni di parte ad’ ogni ora della giornata. Questo aereo russo si racconta poi, era stato abbattuto da un “simpatizzante” dell’ISIS. Da una parte la Russia e dall’altra la Francia attuando un intervento mediatico martellante, hanno con il tacito consenso dell’opinione pubblica tutti le ragioni per scatenare un’altra guerra. Perché ce l’hanno tutti con la povera Siria? Prima era l’Afghanistan, l’Irak la Libia e qualcun altro. Ecco quindi che ora ci pongono tutta l’attenzione su questi brutti e cattivi dell’ISIS. Uno dei capostipiti della famiglia Rothschild, proprietaria, di uno degli imperi finanziari del pianeta, disse una volta. “non mi interessa quale burattino venga messo al governo di un paese, ma chi comanda e fornisce il denaro. Perché chi comanda e fornisce il denaro, comanderà anche i governi”. Non si può capire veramente cosa accade nel mondo se non si studia La Famiglia-Per-Eccellenza, ossia i Rothschild, veri comandanti del pianeta Terra. Tanto per elencare alcune proprietà, come la Banca d’Italia, la Barclays. Tra i capi di Facebook c’è Jeff Rothschild, tanto per non sbagliare. Controllano il tesoro del Vaticano dal 1823. I Rothschild hanno il controllo di tutte e tre le grandi reti statunitensi che sono: NBC, CBS e ABC. I Rothschild controllano assolutamente l'industria globale delle armi, comprese le armi biologiche, Google, Monsanto e Pfizer per l'industria farmaceutica. Basta digitare il nome in Internet e sbalordire. La vera forza di questa famiglia è la fornitura tramite prestito, della moneta tramite una banca centrale che comanda poi il governo. Come in un gioco il sistema ha conquistato la maggior parte delle banche centrali al mondo. Quindici anni fa le uniche nazioni che non avevano le banche di Rothschild erano: Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Siria, Cuba, Nord Corea e Iran. Senza fare un grosso sforzo, sono quelle nazioni viste in genere come brutte e cattive, e quindi da farli guerra. Ovviamente questi paesi al contrario di molti paesi più poveri a cui le banche di Rothschild prestano soldi per l’acquisto di armi, sono paesi che posseggono ricchezza come riserve di petrolio, materie prime o diamanti. Come si fa a imporre una banca centrale controllata sempre dalla famiglia Rothschild? Si impone ai governi dei prestiti mostruosi che quel paese non potrà mai pagare (vedi Grecia), e in seguiti li si impongono le conseguenze e così comandi il destino di quel paese. Nel caso di opposizione si fa fuori il governatore. Se ancora non basta provochi una guerra e invadi il paese instauri il potere con la forza. Il pretesto che scatena una guerra viene poi costruito a hoc. Così Afghanistan e Iran sono stati conquistati, In Libia con l’aiuto dei francesi è stato ancora più facile come anche in Sudan con tanto di guerra civile interna che ha provocato due milioni di persone. Vi ricordate nel 2011 se i media ne hanno parlato con tanto vigore come in questi giorni di Parigi? Il FMI a così “investito” nel sud del Sudan, impossessandosene di fatto. Adesso è il turno di mettere le proprie bandierine sulla Siria, poi verrà Cuba la Corea del Nord e L’Iran. Il dio denaro esige sempre più profitto, a scapito delle moltitudini che ingoiano ogni rospo. Questa è una guerra su procura. Io son certo che ad’ oggi, gli unici realmente interessati a porre fine alle ostilità siano solamente i siriani, insieme forse a qualche accanito sostenitore dei diritti umani. Gli altri Stati sono troppo affaccendati a trarre ognuno i propri guadagni economici dalla situazione. Per chi investe, il panorama di questi conflitti regionali nel mondo, almeno da un punto di vista lucrativo, non può essere male. Il mio sogno è di svegliarmi un giorno senza di voi avidi materialisti, avvelenatori e distruttori di tutte le bellezze che il mondo e la vita ci hanno donato. Un mondo in cui avere un sacco di soldi" o "avere un potere militare" sarà il nulla. In fondo è un bene che la gente non comprenda tutti i meccanismi che ho tentato di spiegare. Se li comprendessero, avremmo una rivoluzione entro domani. Per comprendere più a fondo ciò che avviene nella scacchiera medio orientale bisognerebbe parlare con le persone che vivono lì. La storia la scrive sempre chi vince. In conclusione ciò che leggiamo e ascoltiamo nei nostri paesi, è scritto e pubblicato da chi comanda questi mezzi mediatici. Al contrario non dobbiamo prendere per buone tutte le informazioni che si trovano qua e là su internet. Il mio obiettivo è quello di porre dei dubbi a chi mi legge, e spero di esserci riuscito. Intanto Hollande chiede all’EU e a Obama più sostegno nella lotta contro il male, del terrorismo da estirpare. l’Italia di Renzi “Pinocchio”, che ripudia la guerra ma vende armi per miliardi di euro ai paesi arabi. Il traffico delle armi dall’Italia ormai è totalmente fuori controllo e le autorizzazioni sono spesso difficili da controllare. I motivi sono molteplici, tra gli interessi della ricca lobby delle armi italiana fino alle banche che incassano ingenti guadagni dall’intermediazione delle vendite. Mentre noi che scendiamo in piazza solo quando vince la Nazionale di calcio, cosa rispondiamo a tutto questo scempio? Ritengo che l'epicentro rimane sempre il terrorismo mediatico, il vero terrorismo di tutti i tempi. l’informazione viene spesso elaborata da “fonti interne” ovvero comunicati di intelligence in patria, che altro non fanno che riportare ciò che è utile a spostare l’opinione nella direzione di una scelta politica e militare. Iniziamo a spegnere la TV e Internet e proviamo ad accendere il nostro cervello. Una domanda magari banale ma diretta alla redazione della Pagina. Che valore date voi al giornalismo libero, essenziale in una società moderna, in cui tutte le persone hanno il diritto all'informazione libera?

                                                                                        

Noi colpevoli ignari

30/10/2015

La crisi siriana in quelle zone mediorientali così martoriate, dovrebbe essere spiegata dai media con i seguenti dati di fatto, non contestabili perché parte della storia degli ultimi decenni. La maggior parte della popolazione siriana è concentrata nella zona occidentale del paese. Il resto del paese, come tutta la penisola arabica è parte del deserto più grande della terra, in cui è concentrato un terzo della produzione mondiale del petrolio e di gas naturale. Per trasportare giornalmente queste immense ricchezze naturali verso i paesi europei, è necessario compiere l’intero giro della penisola arabica, per entrare poi attraverso il canale di Suez nel bacino mediterraneo, con relative spese di trasporto, tempo e soprattutto alti dazi doganali da pagare. Vi è una linea più diretta di trasporto che è quella attraverso la costa siriana con diretto sbocco sul mediterraneo. Chi possiede il controllo di questo rubinetto decide che solo chi paga ha diritto di transito. L’intera regione che va dall’Egitto fino all’Iran inclusa la Turchia è sempre stata un crocevia di passaggio tra i due continenti. Coloro che controllavano lo sbocco al mare, dominavano l’intero mercato che da oriente va nel nostro continente Europeo. Il primo inganno europeo avviene dopo la prima guerra mondiale, con la caduta dell’impero Ottomano. La Francia e l’Inghilterra, dopo che nacquero vari paesi come Iraq, Iran, Palestina, Giordania e la Siria, promisero alle popolazioni liberate che avrebbero potuto creare uno stato unico “La Gran Arabia”. L’interesse principale (come oggi), era lo sbocco da oriente verso il mediterraneo, e quale strategia migliore di appoggiare questi paesi, nella ricostruzione assumendone il controllo totale, permettendone l’ascesa di dittature appoggiate militarmente. Shell, BP ed ExonMobil cioè Francia e Inghilterra che alleate con la Siria facevano affari esportando il greggio a tutti gli altri paesi interessati, colonizzarono l’intera regione traendone enormi benefici economici. Finita la seconda guerra mondiale, questi due paesi imperialisti furono cacciati. Prima di lasciare queste regioni creano un nuovo stato, Israele. Questo paese mai riconosciuto dagli stati confinanti, dalla sua nascita, con l’appoggio dell’intera comunità mondiale ebraica e degli USA, farà diventare l’intera regione, una bomba a orologeria. La Siria con Assad (padre) nazionalizza i giacimenti di petrolio e ambisce di creare una sola nazione araba (BAAZ) con ideologia socialista e soprattutto laica. Sono gli anni della guerra fredda in cui il paese con l’appoggio dell’unione sovietica attacca il Libano e Israele. Assad padre diventa il capo del nuovo stato “BAAZ” mentre in Iraq nel 1979 è nominato a capo del governo un certo Saddam Hussein. Le differenze e la decisione delle due superpotenze (USA e UDSSR) di schierarsi per ovvi interessi, dividono i paesi vicini in pro Iraq o pro Siria. Intanto nasce un’opposizione islamista dei cosi detti fratelli mussulmani. Essendo il 70% della popolazione siriana di origine sunnita i fratelli mussulmani hanno facile gioco a iniziare una rivolata contro il governo, che da canto suo la combatte duramente con il sangue. Nel 2000 Assad muore e li succede il figlio che modernizza il paese migliorandone la qualità di vita dei suoi cittadini, rendendo il paese più stabile e prospero. Riappaiono i fratelli mussulmani e il governo attua come fece Assad padre una dura repressione. Gli Stati Uniti includono la Siria nei paesi canaglia insieme a Iran, Iraq, Corea del Nord e Cuba, isolando il paese. I curdi che sono un popolo senza uno stato, protestano in maniera energica contro Assad, e vengono anch’essi repressi duramente. Nel 2011 scoppia la primavera araba, e Assad blocca sul nascere le proteste con atti sanguinosi da parte dell’esercito sulla popolazione, che provocherà il nascere di una guerra civile e la morte di circa 100'000 persone tra militari e civili. Il mosaico di gruppi ribelli di origine sunnita è vasto, e va dagli islamisti del fronte nazionale, ai gruppi radicali Al-Nusra affigliati con AlQueda per arrivare a ISIS che occupa in questo periodo il 70% del territorio. I pro Assad di origine sciita appoggiano insieme ai laici il governo. Arriviamo a oggi segnalando i tre paesi che appoggiano il governo di Assad. La Russia che già prima del conflitto aveva basi militari nel paese, la Cina e L’Iran. Dal lato opposto abbiamo gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Turchia e l’Arabia Saudita. Seguendo l’intero conflitto in atto, abbiamo le seguenti certezze. La zona è strategicamente importante e tutti la vogliono. La Siria che si autogoverna da circa cinquanta anni, le fu imposta la frontiera dai governi occidentali vincitori della seconda guerra mondiale, che fregandosene del volere delle popolazioni hanno disegnato le frontiere nell’intera regione. Non siamo noi i promotori della libertà di scegliere il proprio destino e della democrazia? L’intero progetto attuato in Siria da parte delle forze straniere va contro questi principi, che per mantenersi usa la repressione per conservare il potere. Alimentando così nuovi attori che si nutrono della disperazione creando nuove correnti di protesta (ISIS armato in principio dagli USA) che difendono con metodi a dire poco disumani l’ideologia. Per capire il presente è necessario porsi domande sul passato, entrare nella mente delle persone che soffrono e fuggono con le loro famiglie. Non serve più mostrare bambini morti sulle spiagge e farci venire il nodo alla gola all’ora dei pasti, per deviarci verso opinioni abilmente devianti e propagandistiche. Abbiamo un cervello per pensare, e la rete a disposizione per farci un’opinione, non al 100% giusta, ma almeno non di parte.
La crisi siriana e lo scontro d’interessi in corso erano assolutamente prevedibili. Vi sarebbero altre guerre fabbricate nel corso del secolo scorso, comprese le operazioni sotto falsa bandiera e illusori paradigmi. Vi è senza dubbio l’intento mai minimamente tematizzato, del ruolo delle multinazionali. Questa strategia della guerra fabbricata, che va di pari passo con il disastro economico, anch’esso fabbricato, è stata usata più e più volte dalle élite per creare artificialmente il caos e su di esso consolidare e centralizzare un nuovo potere, mentre le masse sono accecate dalla miseria e dall’odio. In questo “sprofondamento morale” dell’Occidente guidato in forma pietosa dagli Stati Uniti, immersi in un penoso sprofondamento morale mentre combattono impiegando artifici sciagurati (mercenari, strategie occulte, ecc.) per continuare a imporre il loro dominio militare, economico e tecnologico senza voler comprendere che una Nazione resta grande soltanto quando si nutre di una poderosa dinamica spirituale. E noi europei e la piccola Italia dove ci collochiamo nello scacchiere mondiale? Direi un ruolo servile di complicità e ipocrisia mediatica. Solo qualche settimana fa è stata avviata un'intesa per la vendita di ventotto cacciabombardieri da parte dell'Italia al Kuwait, un Paese che partecipa silenziosamente alla guerra per procura siriana. È sufficiente un click per avere queste informazioni, ma è più accattivante e distensivo, partecipare ai sondaggi del grande fratello o intasare i blog con milioni di commenti sulla vicenda Valentino Rossi vs. Marquez. Ovvio che ognuno è libero di agire come crede, ma allora bisogna rimanere in disparte anche nei giudizi, noi colpevoli ignari.
Prevedo che truppe terrestri statunitensi entreranno in Siria, sostenendo che il loro ruolo e la loro quantità saranno limitati. L’Iran unirà sempre più le proprie forze a quelle del governo siriano, in virtù del patto già esistente di reciproca difesa. La reazione militare della Russia l’abbiamo già, e una risposta finanziaria della Cina seppure in silenzio è già in atto. A quando lo scontro diretto sul campo? Certamente sarà tutto in nome della liberazione del popolo siriano che senza l’intrusione e appoggio di forze straniere, vivrebbe il proprio destino sicuramente migliore. E un intervento militare israeliano non è da escludere, magari contro l’Iran, come rappresaglia per la sua nuova presenza nella regione. E se gli Stati Uniti o Israele intensificassero le loro azioni, io credo che l’Iran chiuderebbe lo stretto di Hormuz, forse perfino con l’aiuto della Russia. Sarebbe guerra totale? Le élite non hanno necessariamente bisogno della minaccia di una guerra nucleare per avviare l’operazione di distruzione. Una guerra economica avrebbe effetti egualmente devastanti in molte parti del globo e soprattutto negli Stati Uniti. La guerra economica è anche un perfetto diversivo per allontanare l’attenzione pubblica dai crimini perpetrati dai finanzieri internazionali. La nostra struttura finanziaria è già investita in pieno dall’implosione provocata dalla politica delle banche centrali deliberatamente distruttiva. Nel pieno della guerra economica, si può tentare di addossarne tutte le colpe alla furberia di Putin o al terrorismo di stampo islamico. La vicenda siriana rende lo scenario di una guerra economica tra Est e Ovest “credibile” agli occhi di molte persone nel mondo. Terminerei dicendo che non ci sono “parti” in questo conflitto. Il paradigma EST/OVEST sono un’impostura di proporzioni epiche. È concepito per creare dei soggetti contraffatti da biasimare. Il dio denaro esige sempre più profitto, a scapito delle moltitudini che ingoiano ogni rospo. Questa è una guerra su procura. Io son certo che ad’ oggi, gli unici realmente interessati a porre fine alle ostilità siano solamente i siriani, insieme forse a qualche accanito sostenitore dei diritti umani. Gli altri Stati sono troppo affaccendati a trarre ognuno i propri guadagni economici dalla situazione. Per chi investe, il panorama di questi conflitti regionali nel mondo, almeno da un punto di vista emotivo, non può essere male. Il mio sogno è di svegliarmi un giorno senza di voi avidi materialisti, avvelenatori e distruttori di tutte le bellezze che il mondo e la vita ci hanno donato. In fondo è un bene che la gente non comprenda tutti i meccanismi che ho tentato di spiegare. Se li comprendessero, avremmo una rivoluzione entro domani.

                                                      
                                                                                        

Panoramica dei malesseri

20/10/2015

Genova tra fango e maceria significa l’ennesima sconfitta delle istituzioni, fatta di responsabilità politiche del disastro colposo che ha flagellato la città e regione, oppure della natura che si ribella alla cementificazione del territorio? Eppure Renzi era stato informato dei rischi e come al solito aveva promesso svariati miliardi per la tutela del territorio. Anzi sembra che appena due mesi fa, i legali delle ditte incaricate della messa in sicurezza avessero avvisato il premier sull’emergenza. Sulla rete ho trova la lettera inviata a Palazzo Chigi il 5 agosto, in cui si chiedeva di consentire l’immediato avvio delle opere. Di questo grave fatto nessun accenno sulle emittenti pubbliche, sul vostro giornale e come per altre vicende di catastrofi naturali siamo già nella fase dell’insabbiamento da ogni responsabilità. Che poi molti cittadini siano anch’essi responsabili sia per la loro omertà, sia per vivere in costruzioni abusive è un dato di fatto che passa come un dettaglio. Molti diranno poi che Renzi non può assumersi la responsabilità né di questo, né di altro, giacché in Italia non è mai successo! Si creerebbe un precedente antidemocratico! Spesso per distrarre la gente nei casi di catastrofi simili si mettono in funzione due macchine. Quella del volontariato o Angeli del fango e la Macchina politica del Fango. Infatti, molto fango spalato e ammucchiato lo stanno usando i media con la macchina del fango per buttarlo addosso a chiunque sia all’opposizione, (vedi le trasmissioni la gabbia e Piazzapulita). In quei giorni di giusta rabbia e dolore è stato dato anche un’adeguata informazione sulle manifestazioni degli studenti in tutta Italia e i tre giorni di Roma del M5S? Purtroppo la popolazione votante in Italia, è situata nella fascia avanzata di età, che non usando la rete come mezzo informativo, è indottrinata dalle varie trasmissioni dei regnanti e proprietari delle reti, fatte su misura per pensare a tutte le baggianate presentate tranne una seria riflessione sullo stato delle cose.

Altro tasto dolente è l’iniziativa tramite l’approvazione del dl stadi “fuori i violenti dalle curve”. Non solo le società pagano già oltre un miliardo di contributi in tasse (avendo poi un calo spaventoso della presenza agli stadi) allo stato, ma essendo piene di debiti devono farsi anche carico della criminalità organizzata, che travestita da Ultras le ricatta per svariati motivi. Di queste vicende vorrei più approfondimenti e fatti, invece di causare ancor più confusione e ingiustizia con dl che sanno più di campagna elettorale, oltre che un indebitamento maggiore con conseguente fallimento dell’intero movimento calcistico, già in grave ritardo rispetto alle altre nazioni europee. Le solite leggi che nessuna società potrà mettere in pratica, come la moviola in campo tanto auspicata dai tifosi delusi nei giorni in cui ha perso la loro squadra (ma sapete quanto costerebbe alle società meno adiacenti codesti impianti?), e le bagarre mediatiche o parlamentari tra Juve o la squadra nemica di turno? Basterebbe applicare le leggi già esistenti e fare pulizia dei vari procuratori che succhiano il sangue alle società, usate spesso come strumento politico o addirittura criminoso (forse è la stessa cosa). Avrei molto da dire sul tema essendo appassionato da un’intera vita del calcio e dello sport in generale. Se una minima parte delle energie che i milioni di tifosi “sprecano” per difendere la loro fede fosse impiegata per faccende più serie, avremmo una società sicuramente migliore e non solo in Italia.

Sul tema della chiusura delle sedi consolari, per come è sempre stato gestito il servizio, non credo sia una grossa perdita per quanto riguardi la qualità. Entrando negli uffici del consolato ho sempre avuto la sensazione di trovarmi come in Italia, ma in senso negativo. Parlo della disorganizzazione, delle chiamate telefoniche eterne prima di avere un interlocutore valido, delle informazioni inesatte per quanto riguarda i vari documenti da portare per ogni faccenda burocratica. La mia criticità nasce dal semplice fatto che vivendo in Svizzera, i documenti sono inviati tramite posta, gli orari sono accessibili a tutte le esigenze e tante altre cose positive che conosciamo tutti. Purtroppo ciò è in parte dovuto al fatto che il personale essendo in gran parte espatriato dall’Italia, si trascina inevitabilmente la mentalità del nostro bel paese. Intanto si taglia spensieratamente e non credo alle lacrime di coccodrillo di quelli che dicono "quanto ci dispiace!" I servizi consolari e la stessa rete all'estero per ottenere un risparmio che, oltre a non essere stato quantificato con sufficiente approssimazione, è stato stimato d’importo talmente esiguo da non giustificare il grave disagio che la soppressione delle sedi provoca all'utenza, proprio in un momento in cui i flussi migratori verso l'estero, soprattutto dei nostri giovani in cerca di lavoro, hanno subito una tragica impennata. E che dire della chiusura degli Istituti di Cultura, di quelle strutture, cioè, che pur tra mille difficoltà finanziarie, cercano di promuovere l'immenso patrimonio culturale che il mondo ci invidia, le nostre città d'arte, i nostri siti archeologici, i nostri tesori, patrimonio universale dell'umanità, e ciò facendo portano ricchezza economica al Paese?

Altro manto pietoso sono i Comites. Che cosa sono? Un altro ente inutile, istituito a suo tempo per dare voce agli immigrati italiani in altri paesi quando non c'era ancora il voto estero. Il 19 dicembre, si rinnovano le cariche al vertice di 124 Comites sparsi per il mondo e il governo italiano ha stanziato vari milioni di euro per le elezioni. È l'ennesimo carrozzone nato con la vecchia politica. Io e molti nostri connazionali, non ci sentiamo per niente coinvolti sia per quanto riguarda l'elettorato attivo sia per quanto riguarda l'elettorato passivo. A Zurigo su 200.000 residenti quanti sono gli iscritti? In base alle mie modeste conoscenze e in base alle definizioni di tale organismo pongo il seguente quesito:

Quando i Comitati chiamati a cooperare con l'Autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare, hanno agito e con quali risultati? È troppo chiedere almeno cinque esempi?


Esame di coscienza 

22/09/2015

Dopo avere subito da mesi tramite i media il dramma dei profughi o migranti come spesso sono chiamati dai politici, e le omissioni strumentalizzate della carta stampata in mano ai governi, che a loro volta come in un mantra parlano di stato dell’Unione, di risoluzioni e proclami raramente messi in atto, ho deciso di esprimere la mia opinione. Non che conti un granché o che possa mobilitare dei nuovi filoni di pensiero, capaci di cambiare gli eventi. Ritengo sia doveroso informare a 360° raccogliendo da ogni fonte possibile soprattutto dalla rete, le varie spigolature e notizie in apparenza poco rivelanti informando in modo esauriente indipendentemente dalla bandiera o agenzia per cui esistano degli interessi personali. Come afferma il presidente della commissione europea Jean-Claude Junker, “è arrivato il momento di passare all’azione per gestire la crisi, prevedendo quote obbligatorie per la ripartizione dei profughi". La Merkel addirittura auspica che i nuovi arrivati s’integrino velocemente e imparino velocemente il tedesco. Io sono dell’idea che questa migrazione biblica in corso non la fermerà i muri, né i fili spinati o l'affondamento dei barconi.

Mi chiedo come mai non siano mai citate le varie guerre in atto da decenni nel continente dell’africa centrale, che è la maggioranza delle popolazioni in fuga verso luoghi più vivibili e sicuri. Di questi conflitti anche cruenti in Africa, spesso l'occidente li ha visti, e li ignora, come semplici problemi interni, e che nulla avevano o hanno a che fare con il dorato mondo civile. Abbiate il coraggio di scriverlo e affermarlo ad alta voce tutti quelli che si proclamano giornalisti, politici o scrittori o liberi pensatori.

I diritti umani, crimini di guerra e contro l'umanità, eccidi, massacri, profughi, emigrazione, dittature cruente, tutto questo è il prodotto di secoli di sfruttamento dell'Africa e altri paesi meno sviluppati del pianeta, da parte di potenze europee, cinesi, russe e americane. Ovviamente sotto le spoglie quasi impercettibili delle multinazionali. Esse non conoscendo alcun codice etico o morale, infischiandosene delle frivole convenzioni in atto dai trattati internazionali da loro stesse formulate, fanno l’unica cosa che il sistema liberalista e capitalista attua in modo sempre più aggressivo da diversi tempo ormai. Parlo del Business a ogni prezzo! Consiglio a tutti la lettura di un libro tradotto in 15 lingue e Best-seller dal titolo “Schwarzbuch Markenfirmen die Welt im Griff der Konzerne” di Klaus Werner-Lobo e Hans Weiss”. Dunque non una sola voce di condanna delle cause alla televisione, né una strategia di lungo termine per integrare queste persone in una Europa devastata dalla disoccupazione (il caso Volkswagen è una bazzecola a confronto).

Vogliamo creare immensi ghetti e banlieue? Al di là di una carità penosa non si va, ignorando che su questa strada gli europei rottameranno gli attuali partiti e faranno risorgere movimenti neonazisti. Ora si mette in discussione il regolamento di Dublino(che impone al profugo la permanenza nel Paese di arrivo), solo ora si chiede di accelerare le procedure di riconoscimento dei profughi (in Italia grazie all'incapacità di Alfano sono di circa due anni).

Chi chiedeva da tempo, queste misure e procedure di riconoscimento e distribuzione dei profughi, veniva o sbeffeggiato, ignorato o accusato di razzismo. La Merkel e Hollande finora dove stavano? In un buco nero? Su Marte? Senza azioni coraggiose, nuove e di lungo termine, si rischia la catastrofe con sempre più numerosi arrivi nei prossimi anni. E' obbligatorio dare a queste persone delle migliori opportunità di vita nelle loro nazioni con investimenti mirati (sanità, infrastrutture, delocalizzazione di aziende produttive) con un nuovo Piano Marshall, finanziato con una quota dei Pil nazionali da destinare all'Africa e con una Commissione di controllo. Altre azioni (o sogno) sono l'eliminazione della produzione di armi (l'Italia è la quinta produttrice mondiale) e la fine dell'ingerenza occidentale con missioni di pace e subordinazione totale agli interessi americani nel Mediterraneo e in Medio Oriente. Il flusso dei profughi da Afghanistan, Siria, Iraq e dalla Libia è figlio delle nostre guerre e delle nostre armi. E' ora di compiere un esame di coscienza.

Colombia linda

16/03/2015

Introduzione

La Colombia è ormai una delle maggiori cinque economie latino americane, con un ritmo di crescita di quasi il 5% l’anno, aumento dei consumi e del turismo e una certa riduzione della povertà. È uno dei Paesi della regione più aperto agli investimenti e al commercio. La Colombia ha risorse immense, ancora poco utilizzate.

La Colombia è anche da cinquant’anni anni in guerra. La quantità di scempi, omicidi, sequestri di cui il paese è stato ed è tuttora testimone è così ampia da renderne impossibile una stima certa. Il numero delle vittime dovrebbe aggirarsi attorno ai 600.000. In base all'ultimo rapporto di Amnesty International, negli ultimi 20 anni di conflitto sono morte almeno 90.000 persone, di cui la maggior parte civili. Quasi tre milioni di persone sono state costrette a rifugiarsi. Decine di migliaia di civili sono stati torturati e sequestrati. Lo stesso rapporto sostiene che la maggior parte degli omicidi e dei sequestri è opera dei paramilitari appoggiati dall'esercito. All'origine di questo conflitto, praticamente l'ultimo in una America Latina quasi del tutto pacificata, vi è una enorme disparità sociale tra classi dirigenti e popolazione, che aveva già provocato gravissime violenze diversi anni prima dell'inizio "ufficiale" delle ostilità. La Colombia è considerata il terzo paese più disuguale del mondo, dove lo 0,4% dei proprietari possiedono il 64% della terra. Più della metà della popolazione vive in povertà e ci sono oltre 4 milioni di migranti per colpa dei conflitti armati interni. Qui c’è il record mondiale di sindacalisti assassinati per le loro azioni in difesa dei diritti dei lavoratori e molti sono stati percossi o hanno subito persecuzioni, intimidazioni o arresti da parte delle autorità.

È facile venire dissuasi dalla reputazione della Colombia come paese violento e pericoloso, ma vi perdereste uno dei paesi più belli e sconosciuti al mondo. Questa perla del Sud America viene trascurata da tutti tranne che dagli intrepidi viaggiatori, ma dovrebbe accadere diversamente. La Colombia gode di una magnifica diversità di paesaggi, da spiagge tropicali incontaminate e lussureggianti foreste pluviali, fino ai picchi delle Ande coperti di neve ed alle fertili piantagioni di caffè. C’è anche la città senza tempo di Cartagena, patrimonio dell’umanità e la vibrante capitale Bogotá.

La recente evoluzione politica ha visto votare come presidente dalla maggioranza degli elettori il moderato indipendente Alvaro Urbe. Come avversario determinato di tutti i gruppi di guerriglia, è sopravvissuto a 15 tentativi di assassinio prima che prendesse il nuovo incarico. I suoi sforzi sono comunque stati fruttuosi, dal momento che la guerriglia di sinistra ed i paramilitari di destra hanno cominciato a mostrare interesse per politiche pacifiche. I livelli di crimine in Colombia sono diminuiti drasticamente negli ultimi anni, fatto che ha aiutato ad aprire il paese al necessario turismo.

Trattati commerciali

Tra le cause che impediscono lo sviluppo sociale ed economico della Colombia, oltre alle organizzazioni sopra descritte, vi è spesso l’influenza delle multinazionali guidate dai governi corrotti, che di fatto agiscono calpestando i diritti più sacri quali le esigenze della popolazione e le decisioni autonome sul proprio territorio. Senza dimenticare il rafforzamento della corruzione e dell’instabilità del territorio trascinato da decenni di scontri sanguinosi tra le potenti organizzazioni paramilitari, la FARC (Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia) le Farc sono praticamente delinquenza comune, che sopravvivono compiendo atti terroristici, sequestrando e stimolando il narcotraffico.

Essendo un paese con un forte tasso di crescita e infinite risorse, ancora poco sfruttate come non potevano impadronirsene le grandi aziende internazionali guidate dai soliti Stati Uniti, Europa e Cina?

Ecco quindi i trattati commerciali noti con il generico nome di Free Trade Agreements (FTA) e a trattati più estesi sul commercio di servizi, come il TISA (Trade In Services Agreement). Questo è un accordo multilaterale tra i 50 paesi che hanno il mercato dei servizi più avanzato (in pratica tutti i paesi ricchi più Turchia, Pakistan, Panama, Perù, Paraguay, Cile, Colombia, Messico e Costa Rica, ma senza i BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), rimasto segreto fino a quando Wikileaks ne ha reso noto il testo non definitivo, nel giugno 2014.

Di fatto tramite questi accordi fatti su misura per le multinazionali, qualsiasi individuo o ditta privata di un paese che sottoscrive l’accordo possa piazzare sul mercato degli altri paesi firmatari la sua merce in regime di libera concorrenza, salvo le restrizioni previste dall’accordo che regola il settore. Questo principio, di libero accesso al mercato, è solitamente integrato da un secondo principio: il cosiddetto trattamento nazionale. Questo impone che ogni operatore proveniente da uno dei paesi firmatari dell’accordo non subisca nessun tipo di discriminazione rispetto agli operatori nazionali, per esempio in termini di tasse, dazi e regole commerciali.

La Colombia è' un paese molto ricco di biodiversità e risorse naturali, che sono state sfruttate negli ultimi decenni da diverse multinazionali che finanziano i gruppi paramilitari terroristici come le AUC. Essi affermano che il loro obiettivo primario è proteggere i suoi finanziatori e sostenitori dagli insorti e dalle loro attività, tra cui il rapimento, l'omicidio e l'estorsione, per via della debolezza dello stato colombiano che storicamente non è mai riuscito a garantire tale protezione.

Enel e il carbone colombiano (ignorance is complicity)

Enel, e dunque lo Stato italiano, non possono e non devono fare affari con aziende che calpestano l'ambiente e violano i diritti umani. Un'indagine commissionata da Greenpeace all'istituto di ricerca indipendente olandese Somo, indagine mai smentita da Enel, dice infatti che il colosso energetico pubblico italiano avrebbe intrattenuto importanti relazioni commerciali con due aziende minerarie della filiera colombiana del carbone: la Drummond Company Inc. e la Ci Prodeco Sa.

La statunitense Drummond risulta essere uno dei maggiori fornitori di carbone di Enel. L'azienda è stata bersaglio di diverse inchieste giornalistiche e procedure giudiziarie negli Usa e in Colombia a causa di gravi problemi ambientali e violazione dei diritti umani. La Drummond avrebbe sversato 2mila tonnellate di carbone nell'oceano per evitare l'affondamento della chiatta di trasporto. La società americana avrebbe provveduto ad avvisare le autorità colombiane solo 17 giorni dopo l'evento, nonostante la legge colombiana preveda un massimo di 3 giorni. E a causa di questa violazione, ai danni di Drummond sono stati inflitti 3,5 milioni di dollari di ammenda.

Sourcewatch afferma poi che "nel maggio 2009, gli studi legali Conrad & Scherer LLP (Florida) e Ivey Law Firm (Alabama) hanno intentato una causa federale contro Drummond per il coinvolgimento della società negli omicidi di sessantasette colombiani. Drummond avrebbe pagato milioni di dollari a favore del gruppo terrorista paramilitare 'Autodefensas Unidas de Colombia' (Unità di autodifesa della Colombia, Auc) in modo che quest'ultimo potesse proteggere le proprietà della società e i lavoratori degli Stati Uniti, e secondo le carte processuali, 'ha permesso ai terroristi Auc di istituire una base militare per le operazioni sulla sua proprietà, fornendo energia elettrica, cibo e carburante'". Un'accusa che tra l'altro troverebbe conferma in alcuni dispacci diplomatici Usa intercettati e poi pubblicati da WikiLeaks.

Questo mix letale di violazioni ambientali e sostegno a organizzazioni terroristiche sembrerebbe interessare anche la Prodeco Sa, altro importante fornitore Enel. In passato la società è stata chiamata in causa da inchieste giornalistiche e giudiziarie per omicidi di cittadini colombiani: infatti almeno 10 persone sono state uccise nel 2002 da paramilitari del Paese sudamericano al fine di sequestrare un territorio denominato "El Prado", accanto alla miniera di Calenturitas, in concessione a Prodeco. Come riporta l'inchiesta del programma giornalistico Panorama, trasmesso da Bbc nell'aprile 2012, durante il processo per questi omicidi diversi ex paramilitari avrebbero dichiarato di aver ceduto il controllo e la proprietà della zona a un'agenzia del governo colombiano che intendeva venderla a Prodeco con lo scopo di aprire una miniera di carbone a cielo aperto. Secondo la Bbc, il giudice avrebbe accettato la loro testimonianza e avrebbe concluso che il carbone è stato il movente della strage.

Mancando degli organismi di controllo con effettivi poteri di ispezione, l’unica legge che va oltre ogni sovranità nazionale è quella dettata dal guadagno.

Multinazionali come Chiquita e DOLE

Sono tra i più grandi produttori ed esportatori di frutta nel mondo, hanno sostenuto per anni di non aver mai pagato i paramilitari, ma stranamente risulta che non hanno mai subito guai o estorsioni (caso unico in Colombia). Il comandante Gregorio Mangones Lugo (uno dei capi delle AUC che auto confessa di aver ucciso oltre 600 persone) racconta un’altra verità: «Ci pagavano per mantenere la sicurezza nelle loro piantagioni, per proteggere i loro dirigenti» ed anche per riportare alla ragione quanti reclamavano «condizioni lavorative e salari ingiusti o esagerati». Si contano oltre 4.000 vittime civili. Chiquita è stata condannata a pagare una multa di 25 milioni di dollari perché versava soldi alle AUC e anche alle FARC sulla base del patteggiamento".

Conclusioni

Gli Stati Uniti e le altre nazioni economicamente più potenti, in realtà, non vogliono un accordo di libero scambio con la Colombia (e tutti gli altri paesi sudamericani), bensì un accordo di gestione del commercio che favorisca alcuni specifici interessi economici. "Tra le cento entità economiche più importanti del mondo, 29 sono multinazionali, tra le quali va annoverata la maggior parte delle società americane. La Exxon si colloca al 45° posto, con un peso economico paragonabile a quello del Cile o del Pakistan. La Nigeria arriva appena dopo la Daimler Chrysler e la General Electric, mentre la Philip Morris si trova gomito a gomito con la Tunisia, la Slovacchia e il Guatemala".

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