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Filosofando

2006

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Perché gli esseri umani non riescono a vedere le cose come stanno? Perché non riescono a farsi da parte, e, così, le nascondono.

Sapere far ridere è secondo l'opinione comune un'arte in realtà alcuni hanno questo dono altri ci provano senza successo. La satira non è altro che una polemica nei confronti di chi ci opprime, è dunque una forma di protesta e incitamento ad una critica più severa.

È sempre stato un mio desiderio apprendere cose sul mondo che mi circonda. In principio quando le mie capacità riflessive erano limitate dall'età, inesperienza e influenza degli adulti io percepivo il mio ambiente come qualcosa di scontato.

È un'attegiamento e non un manuale da apprendere. Nonostante sia più difficile e attaubile per l'egoismo sempre più regnante, ognuno di noi apprende con quali persone che circondano la sua vita, possono oltrepassare la soglia dell'educazione ed agire di prepotenza e non.

deve vivere in disparte: Cosa ne pensate di questa affermazione? "L'intellettuale deve restare nascosto, tenersi a distanza dai giochi del potere e della politica.

Oggi hanno valore per pochi prediletti, che si occupano della materia peraltro difficile. Dico difficile per la nostra inclinazione ed'educazione a pensare sempre più attraverso i media o ai luoghi comuni.

La frivolezza o le cose fondamenetali che noi crediamo imporatanti sono parte della nostra vita. Un desiderio quando è pienamente soddisfatto, scompare, poichè nella stessa natura, che è sempre alla ricerca di tensione, essa cerca la calma e l'appagamento.

L'arte dell'umorismo e la satira

01/11/2006

Sapere far ridere è secondo l'opinione comune un'arte in realtà alcuni hanno questo dono altri ci provano senza successo. La satira non è altro che una polemica nei confronti di chi ci opprime, è dunque una forma di protesta e incitamento ad una critica più severa. Spesso dipende dalla cultura del paese in cui si esprime, e può essere sottile o aggressiva. In ogni caso è voluta o meno dal potere politico/economico che pone dei limiti ben definiti. Quando questi limiti vengono superati le si pone il nome di censura. Nascono così attraverso la poesia, nella narrativa, nei saggi, negli aforismi, le barzelette, nelle caricature dei giornali. Vi è sempre un sarcasmo che accompagna queste espressioni. Nell'umorismo vengono capovolti i sensi comuni, le situazioni più paradossali si presentano mostrandoci così come siamo realmente smascherando sia le nostre debolezze piuttosto che le nostre ignoranze. Vi sono inoltre le barzellette che non ho mai saputo o voluto raccontare per via del finale scontato, nel quale si aspettata da parte di chi racconta la risalta. Questa mancanza di spontaneità mi ha sempre imbarazzato più per il barzellettiere che per me stesso. Vi sono poi le eccezzioni di personaggi unici che le sanno raccontare in modo esemplare allora li si che rientra la spontaneità. Ma sono casi rari e spesso legati al mondo dello spettacolo televisivo. Nella storia della filosofia che io conosca vi è poco umorismo da raccontare purtroppo. La satira e l'umorismo non ne fanno parte e questo contraddice il senso del filosofare. Per Immanuel Kant, come è noto, le grandi domande della filosofia possono ridursi a tre: che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa mi è dato sperare? Ma tutte e tre, secondo Kant, riconducono ad un solo interrogativo essenziale, che le comprende: che cos’è l’uomo? Ecco questo continuo porsi domande senza cercare le risposte nell'agire che parte dell'uomo stesso, e tra questi le attività che ci allievano la vita quali la risata. Sicuramente questa serietà ha contribuito a rendere questa attività cerebrale una forma di studio per pochi eletti studiosi e lontano sempre più dall'uomo comune. Per tornare alla satira essa ha sempre avuto un significato di fondo è sempre restato invariato, in pratica attraverso una forte ironia ed un sarcasmo portato agli estremi, in ogni epoca vengono attaccati governi, istituzioni, idee o personaggi potenti e con loro la corruzione, i vizi e la stupidità dell'uomo. In essa vengono capovolti i rapporti di autorità, stravolte le convenzioni. Direi che come lo sport nazionale di ogni paese assume un ruolo di valvola di sfogo per noi del popolo, per le masse. In un certo senso la satira è pura logica, e spietata filosofia nella quale il suo valore è estetico, etico e pragmatico!!! Mettendo in risalto le nostre debolezze, stupidità o meno dei governanti, personaggi famosi e il più delle volte riuscendoci. La satira dovrebbe anche essere una forma di protesta delle follie del mondo. In fondo sono dei Robin Hood moderni che danno voce a chi non ha voce (cioè noi). Putroppo i grandi autori di satira sono sconosciuti al grande pubblico teleconsumatore, e quei pochi divenuti famosi tramite il piccolo schermo a secondo del grado di libertà del propio paese, sono attivi e conosciuti a censurati. Dato che sono poche le satire o i momenti di umorismo vero spontaneo, si tende sempre più ad'una mancanza di autocritica sia verso noi stessi come anche di chi ci governa. Per concludere dato che la serietà seppure condita di cultura non è propio la mia unica natura, alcune battute del personaggio che più di ogni altro incarna per me il vero satirico nel panorama dei personaggi italiani.

Daniele Luttazzi

Le battute:

NEW YORK - Mike Tyson ha avuto un incidente cadendo in moto. S'è rotto una costola. E così ha staccato la marmitta con un morso. 

MUCCA PAZZA - Il governo inglese ha fatto ritirare dal commercio venticinque mila tonnellate di carne. Non vogliono correre rischi. Per maggior precauzione hanno ritirato anche Pavarotti, che stava cantando all'Opera. 

STATISTICHE - Secondo un recente sondaggio, il 50% dei coniugi italiani ha avuto una storia con qualcun altro. Il 50%! Sapete cosa significa? Se non sei tu, è tua moglie. 

CAPODANNO - Potenti fuochi d'artificio hanno salutato come sempre a Napoli l'arrivo dell'anno nuovo. E, come sempre, le mamme calmano i bimbi piccoli che si spaventano dicendo loro che è solo una sparatoria. 

CAMBIO DI STAGIONE - Primavera: il periodo dell'anno in cui vi arriva a casa il tecnico per riparare la caldaia che s'era rotta a novembre. 

TABACCO - Mio zio ha fumato quattro pacchetti al giorno per vent'anni. Per fortuna ha smesso prima che diventasse un vizio. 

BILL CLINTON - Obiettivo: catturare Saddam Hussein (un obiettivo a caso, n.d.r.). Ma sarà difficile perché Saddam dorme ogni notte in un posto. Come Clinton. 

NEONATI - Debbie Rowe, la moglie di Michael Jackson, ha avuto un bambino. Jackson è felicissimo. Ha detto: "un bambino! Non vedo l'ora che mi porti a casa i suoi amichetti". 

ROMA - Il Presidente del Consiglio ha annunciato un impegno straordinario del governo per il lavoro nel Mezzogiorno. Mangerà più pizza. 

SPAZIO - Scoperta shock della Nasa: c'è acqua sulla Luna. E questo è niente: su Giove è pieno di Sprite. 

DIVIETI - Una legge metterà al bando i pitbull. Peccato. I pitbull sono così utili. Un pitbull lo fai crescere, lo allevi, lo addestri: nel giro di quattro anni ti uccide. 

Sapere sul mondo che mi circonda

30/107206

È sempre stato un mio desiderio apprendere cose sul mondo che mi circonda. In principio quando le mie capacità riflessive erano limitate dall'età, inesperienza e influenza degli adulti io percepivo il mio ambiente come qualcosa di scontato. Ero molto limitato dai troppi "tu devi" dell'educazione impartita da mia madre, gli insegnanti e in seguito il datore di lavoro. Avendo però fortunatamente sempre coltivato il grande dono della lettura 20 anni fà feci una lista immagginaria delle cose che avrei voluto conoscere da vicino. Misi nella lista la filosofia, psicologia, storia, scienza, astronomia, mistica e religione. Solo oggi mi rendo conto che tutto questo mio indagare e scoprire avrebbe in seguito plasmato il mio modo di essere oggi, e in genere tutte le scelte da me optate. In questo non vi è nulla di scontato e straordinario. Era mio intento dominare il mio ambiente per fare le scelte migliori attraverso la conoscenza. Ebbene devo dire che ho avuto ragione nel compiere quelle scelte. Anche se il mondo appare sempre più complesso e indecifrabile io perlomeno nel mio piccolo che ai miei occhi appare il più grande, comprendo sempre meglio i mecchanismi che dirigono il mondo. Pur essendo privo di titoli universitari umanistici o scientifici, non mi sono mai dato per vinto nell'apprendere attraverso le letture ciò che stimolava il mio interesse. In pratica è ancora oggi la mia più grande passione. Ovunque io possa trovarmi e in qualsiasi momento ho sempre un "messale" sotto braccio. L'unico rammarico è l'incomprensione di coloro che non hanno seguito il mio cammino conoscitivo, e poco a poco allontanatosi dalla mia realtà. Il rispetto e l'amicizia valgono più di ogni conoscenza, ma la comunanza di interessi fa si che vi sia o appunto non vi sia più, un dialogo di interesse o stimolo nel incontrarsi. Non è il mio nichilismo o arraganza ma la consapevolezza che, più sappiamo e più ci allontaniamo da coloro che per pigrizia o inerzia si sono fermati al frivolo insegnamento scolastico. La realtà purtroppo è il riconoscere che la massa va in una direzione opposta. È l'adagiarsi sulle ricompense materiali, apparenti ed effimere che alimentano sia il mercato come anche la mente dell'uomo moderno. Vivere in servizio delle merci per morire dimenticati. Mentre l'antico tutt'oggi mi persuade sempre più, con le fatiche per raggiungere i propi obiettivi dia una soddisfazione maggiore del tutto e subito. Non bisogna avere il timore di passare per dei scaduti di pensiero o non moderni, solo perchè le propie vedute rispecchiano una mentalità forse meno attuale. In fondo ad ogni azione vi è come dice il folosofo per eccelenza "una volontà non di vivere ma di potenza", percui ogni nostra azione è orientata ad'essa. Da servitori volentieri scambieremmo il ruola a padroni, dimenticando i nostri principi di giustizia e moralità di egualianza. Conoscere il mondo che mi circonda in fondo mi aiuta a consoscere ciò che più mi preme ovvero me stesso.


L'arte di farsi rispettare

05/06/2006

È un'attegiamento e non un manuale da apprendere. Nonostante sia più difficile e attaubile per l'egoismo sempre più regnante, ognuno di noi apprende con quali persone che circondano la sua vita, possono oltrepassare la soglia dell'educazione ed agire di prepotenza e non. Si tratta della cura dei propi interessi che sono lavorativi o sociali. Abbiamo un metro di valori per ogni singola persona, e conosciamo il limite che essa ci permette di raggiungere o oltrepassare. Un tempo nell'epoca cavalleresca si risolvevano gli affronti tramite un duello, oggi che la società si è più "evoluta" e la violenza non è più legalmente accettata, vi sono molti altri strumenti per "fargliera" pagare. L'onore, o la rispettabilità, è infatti un sentimento fondamentale che tocca ciò che ciascuno è, o appare, nella mente degli altri, e tutti presto o tardi sono costretti dalle vicissitudini della vita a fare i conti con esso. È il riconoscimento sociale di ognuno di noi e come tale si ritrova in ogni tempo e in ogni società. Aristotele tratta delle virtù etiche, definisce l'onore, cioè la buona opinione che gli altri hanno di noi, come il più grande dei beni esteriori. Esso afferma, che deve essere accompagnato dala virtù. Io aggiungerei che il rispetto che gli altri ci portano, costituisce il "premio alla virtù" (praemium virtutis). Anche questo concetto viene ripreso da Tommaso d' Aquino, il quale specifica che il rispetto (onore) è "exhibitio reverentiae in testimonium virtutis". Come è cambiato oggi questo concetto del rispetto? La mia unica ed ineviquocabile risposta la formulerei così: Il rispetto oggi viene dato dalla posizione sociale che quasi sempre è dettata dalla professione dalla origine e spesso dall'aspetto esteriore. Essendo finita l'epoca in cui la cultura ha un peso rilevante nel sapere generale, oggi per avere rispetto conta possedere materialmente le cose. Il sapere o la virtù come dicevano saggiamente gli antichi pensatori conta se puoi trasformarlo in moneta! Scomparse le grandi religioni o credenze ultraterrene, oggi viviamo credendo che le cose possano darci il ripetto nella società. Altrimenti come si spiegherebbe questa sfrenata corsa allo "shopping"?

La mia "noiosa" analisi sull'arte di farsi rispettare è conclusa. Più che una divulgazione essa rappresenta un conferma, di come oggi l'uomo rispettato sia cambiato rispetto al passato.

L'intellettuale

05/06/2006

deve vivere in disparte: Cosa ne pensate di questa affermazione? "L'intellettuale deve restare nascosto, tenersi a distanza dai giochi del potere e della politica. E' meglio vivere da governati, piuttosto che da governanti: "non c'è alcuna società tra gli uomini, ciascuno pensa solo a se stesso". Bisogna coltivare i piaceri della vita, alimentare il sapere e la conoscenza, tendere alla privazione del dolore fisico e di quello morale.


Le convinzioni filosofiche

15/05/2006

Oggi hanno valore per pochi prediletti, che si occupano della materia peraltro difficile. Dico difficile per la nostra inclinazione ed'educazione a pensare sempre più attraverso i media o ai luoghi comuni. In più coloro che praticano il "filosofare" enunciano dei teoremi di qualche pensatore a loro caro, riempendosi la bocca di saggezza acquisita. Io dico chiunque non sia creativo non potrà fare altro che ripetere concetti già espressi. Ogni creazione richiede un sacrificio in termini di abbandonare i concetti appresi nei libri, per intrappendere una propia strada mai percorsa. Ecco in questo si distinguono i grandi pensatori del passato dai noi comuni consumatori telematici.

Il desiderio pienamente soddisfatto

13/04/2006

La frivolezza o le cose fondamenetali che noi crediamo imporatanti sono parte della nostra vita. Un desiderio quando è pienamente soddisfatto, scompare, poichè nella stessa natura, che è sempre alla ricerca di tensione, essa cerca la calma e l'appagamento. Non conoscono mai riposo le nostre richieste, per un solo ed'unico motivo. Non sono soddisfatte perchè non vengona vissute nell'istante. un'esperienza vissuta nel presente è per forza nuova, aperta all'ignoto. Questo è l'atteggiamento giusto per soddisfare ogni desiderio. Nel nostro deserto senza crescita albergano tutti i nostri desideri inespressi. Generiamo un pò più di ignoranza quando distruggiamo un'illusione, essa non genera una verità e non ci soddisfa.

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