Mi sono reso conto in tanti articoli scritti e letti, nel mio stesso linguaggio che cambiando, si adattava sempre più a questo linguaggio omologato e imposto dall’alto. A differenza dell’archelingua (l’attuale lingua standard), con tutta la sua imprecisione e le sue innumerevoli sfumature di senso. Nella neolingua, non si coglie la bellezza insita nella distruzione delle parole, rimanendo vittima di un linguaggio unificato di anglicismi dettati dal mainstream e dai mercati finanziari, restringendo al massimo la sfera d’azione del pensiero, che viene così omologato. gennaio 2022
Curiamo il nostro modo di esprimerci, senza pregiudizi, sforzandoci di salvare le irrecuperabili particolarità locali dei dialetti. Opponiamoci a questa percezione, delle emergenze condite di paura e di un nemico invisibile che la neolingua ci impone. Come diceva un saggio cinese, mai usare il linguaggio che il tuo nemico ha inventato, per portarti a lottare con le armi da lui scelte. Hai già perso tutte le battaglie. Parlare di parole non sembri un ozioso e sterile esercizio intellettuale, ma un modo in cui ci raccontiamo e creiamo le cose. I dominanti della narrazione, auspicano l'eliminazione di parole indesiderate e dalla soppressione di significati eterodossi e, possibilmente, di tutti i significati secondari nelle parole superstiti. Dopo questa premessa, espongo il mio piccolo dizionario pandemico, che contiene una raccolta di parole tra le più abusate. Sforzandomi di dare loro un significato più umano, con ironia e una sana e reale satirica orami censurata
Amore per la lettura
È senza dubbio in disuso la lettura intesa non, come racimolare informazioni tramite le finestre virtuali, ma come fedele compagna delle proprie riflessioni. Basta poco per cadere nella pigrizia da essa. Oggi lo strumento più efficace per disabituarci ai libri sono le piattaformi virtuali e la cultura del clic