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Filosofando

2024

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Ti diranno che sei pessimista e che il bene vince sempre sul male. Ecco gli avvelenatori e ipocriti della morale che servilmente agiscono come subordinati.

Segue la mia inchiesta sulla schiavitù, sperando che la democrazia imperfetta, non venga decisa da ChatGPT, ma praticata e difesa da persone informate, in grado di difendere gli interessi colletivi. Il suo fine principale dovrebbe stimolarci ad un costante aumento del livello culturale, contrastando le attuali “democrazie oligarchiche” che ci vorrebbero ignoranti e nichilisticamente assenti. Non serve bruciare i libri, dato che i lettori sono merce sempre più rara, basta sostituirli con un cellulare, serie in TV on demand ed essere online h24 finendo con l’eliminare le facoltà umanistiche negli atenei universitari o licei.

Premessa Ammesso che la percezione della narrativa da parte dell’opinione pubblica, rispetto la mia che seguirà, è indotta con successo ad una visione ribaltata. L'u-ccidente investe enormi risorse proprio alla fabbricazione di un mondo virtuale per le masse, indottrinandole ad un pensiero allineato e “giusto”.

PROLOGO DI ZARATHUSTRA È tempo che l'uomo fissi la propria meta, e pianti il seme della sua speranza più alta. Il suo terreno è ancora fertile abbastanza per ciò. Ma questo terreno un giorno sarà impoverito e addomesticato, e non ne potrà più crescere un albero superbo. Guai! Si avvicinano i tempi in cui l'uomo non scaglierà più la freccia anelante al di là dell'uomo, e la corda del suo arco avrà disimparato a vibrare! Io vi dico: bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante.

Schiavi moderni II (contributo al presente immaginando il futuro) 

06/12/2024

Segue la mia inchiesta sulla schiavitù, sperando che la democrazia imperfetta, non venga decisa da ChatGPT, ma praticata e difesa da persone informate, in grado di difendere gli interessi colletivi. Il suo fine principale dovrebbe stimolarci ad un costante aumento del livello culturale, contrastando le attuali “democrazie oligarchiche” che ci vorrebbero ignoranti e nichilisticamente assenti. Non serve bruciare i libri, dato che i lettori sono merce sempre più rara, basta sostituirli con un cellulare, serie in TV on demand ed essere online h24 finendo con l’eliminare le facoltà umanistiche negli atenei universitari o licei. L’anestetizzazione culturale la praticavano già i Romani con i giochi circensi e il mio atto di volontà nel tradurre in scrittura i miei pensieri è focalizzato nel riempire questa voragine strategica nichilista, che genera una maggioranza di ebeti ignoranti che si sentono in diritto di sbeffeggiare chi osi mostrare anche una parvenza di cultura. Senza strumenti intellettuali per pesare le “noiose” proposte politiche, molti si astengono, e guardano il prossimo video di TikTok. La pigrizia mentale si manifesta parlando delle crisi belliche o delle emergenze, in cui si naviga con la narrativa del Ministero della Verità cui delegare il loro pensiero. Per coloro che chiedono nei miei scritti valide proposte e ottimismo terapeutico, delego la risposta al filosofo: Sono giunto alla mia verità per molti cammini e in molti modi: non salii per un'unica scala all'altezza donde l'occhio mio guarda lontano. E malvolentieri chiesi agli altri che m'insegnassero la mia via, ciò mi fu sempre avverso! Sempre ho preferito interrogare e tentare da me stesso le vie. Interrogare e tentare, fu questo il mio procedere: e, in verità, bisogna pure imparare a rispondere a tali domande! Ma questo è di mio gusto... È un gusto né buono né cattivo, ma è il mio gusto, del quale non ho a vergognarmi, per il quale non devo nascondermi. «Questa è ora la mia via, dov'è la vostra?» Ecco ciò che risposi a coloro che mi chiedevano «la via». Giacché la via non esiste!  

Schiavitù dal Nichilismo Esistenziale per cui la vita non possiede valore o senso intrinseco. Come per il libero arbitrio cristiano, l'uomo è l'attore responsabile del suo agire nel mondo e il costruttore di ogni suo scopo e significato, che non v'è in principio. Molti credono di possedere una superiorità intrinseca per il loro grado d’istruzione e posizione sociale, rispetto al gregge salariato e sempre più apolide. Questi “elevati” spesso occupano posizioni di “apparente” prestigio e fanno il lavoro sporco, dando aria alla lingua blaterano parole come uguaglianza o democrazia, ma in loro è subentrata una legittimazione della disuguaglianza, fortificata dall’ideologia del merito. La globalizzazione e la sua plutocrazia predatrice, ha esacerbato questa polarizzazione, facendo schierare i cosiddetti meritevoli con l’élite ricca a cui elemosinano le loro briciole. Ne fa riferimento Hegel, nella sua opera “la fenomenologia dello spirito”. In questo scontro fra autocoscienze dei singoli individui vi è chi è disposto a lottare fino all’ultimo e chi invece opportunista è disposto a rinunciare alla propria indipendenza e dignità. Si creano così le figure e la dialettica servo-padrone, in cui oggi il cittadino è sottomesso al signore e vive al suo servizio. Come rivolgersi ai “signori” convinti che il loro valore è eticamente (o politicamente) corretto, mentre tutto il resto è fuffa e noi altro non siamo che carne da cannone (vedi Ucraina o Gaza) o erogatori dei nostri dati personali e consumatori apolidi e soggetti integranti della tecnocrazia sempre più evasiva? Nietzsche profetizzava: Il nichilismo è la mancanza totale di senso, di scopo, di valore, di risposta alla domanda “perché?” Io rifiuto il nichilismo passivo (resilienza nella Neolingua), che produce un atteggiamento di arrendevolezza di fronte all’insensatezza del mondo e propongo il verbo del nichilismo attivo che mette in discussione i valori della tradizione ponendone di nuovi. Senza utopie, ma consapevole che il mondo è caos e che l’uomo ne è al centro e lo interpreta riemergendo e rielaborando la sua condizione esistenziale. In parole comprensibili auspico un cambiamento di paradigma dal basso e al di fuori del sistema vigente, rimettendo in discussione la dialettica servo-padrone.

Impero vs. BRICS+ In questa seconda cronaca di fine impero, e dei suoi schiavi moderni, nonostante l’indifferenza mediatica, dal 22-24 ottobre a Kazan si è svolto quello che probabilmente, è l’evento di politica internazionale più importante dell’anno. Il sedicesimo summit annuale dei BRICS+ (un fallimento?), fondato nel 2009, dopo lo scoppio della grande crisi finanziaria globale. Dopo oltre 500 anni, a dispetto della narrazione, l’Occidente non è storicamente “liberale”, avendo generato il fascismo, il nazismo e il militarismo giapponese. Altri mostri che l’Occidente predatore ha generato sono la conquista (non scoperta) violenta dell’America e del sud del mondo e infinite guerre illegali della Nato ai giorni nostri. Il suprematismo bianco ha partorito il genocidio dei popoli nativi, lo schiavismo degli africani e di altri popoli indigeni, il colonialismo, il capitalismo, l’imperialismo, il patriarcato, l’odio di classe, il razzismo, il transumanesimo e per finire l’apartheid e la sua variante peggiore che è il sionismo. L’Occidente collettivo è ostaggio di una ristrettissima oligarchia finanziaria che deve il suo dominio all’imperialismo anglo-americano (e francese) e alla dollarizzazione degli scambi internazionali, dichiarando insieme ai suoi vassalli europei guerra totale, ai paesi che non si genuflettono e auspicano un nuovo ordine multipolare. Per salvare la faccia, con l’appoggio dei vari Ministeri Orwelliani, dopo una clamorosa sconfitta sul fronte ucraino, l’impero è impegnato a sostenere la deflagrazione definitiva di un secondo fronte in Medio Oriente, indifferentemente dal presidente USA in carica. Nel loro folle obiettivo di destabilizzare il pianeta ostacolando così, la crescita economia e industriale dei presunti avversari in primis la Cina. Sul fronte opposto l’obiettivo dei BRICS+, è di unire tutti i Paesi sistematicamente depredati della loro ricchezza e delle loro prospettive di crescita e costruire in modo collaborativo nuove istituzioni che permettano di liberarsi dall’unipolarismo USA e da tutte le multinazionali imperialiste, FMI, FED, OMS, ONG e Swift fino ai fondi di investimento (i padroni della finanza mondiale), che tanta ingiustizia, guerre ed esodi di massa ha provocato. Lascio ai professionisti dell’informazione il compito in formato “for dummies” gli strumenti di base per poter giudicare in modo indipendente l’evento e storico summit di Kazan 2024. Sarebbe ora di liberarci da queste catene tossiche che nonostante gli speranzosi propositi di multipolarismo e di guerre a finire, ha un problema intrinseco alla natura del capitalismo, che mai sarà multipolare, avendo una necessita esistenziale e dominante del suo processo di centralizzazione anarchico. In ultima analisi, l’egemonia neoliberista in crisi non intende assolutamente abdicare e i Trump e Musk o il venerabile Draghi con il suo Rapporto, possono unicamente dare un epilogo tragico alla vecchia storia ingombrante dell’imperialismo predatorio di cui non se ne può più.

Chi finanzia la finanziaria? Volendo con un grande sforzo convincere delle attitudini filo-proletarie del ministro Giorgetti in virtù delle quali in vista della Finanziaria 2025, egli dichiara di sapere dove stanno i soldi e a chi bisogna chiederli. A detta del Ministro, in difesa dei beneficiari del superbonus ristrutturazioni che, sono per gran parte ville e villini “… di chi i sacrifici li può fare”. In una anteprima della finanziaria fatta con netto anticipo rispetto al previsto, dovendo rispettare i tempi e severo giudizio della Commissione Europea e non rischiare di essere messi sotto procedura d’infrazione per eccesso di debito pubblico. Da non dimenticare il potenziamento degli investimenti per la Difesa non ancora al 2% come chiesto dalla Nato, ma a un misero 1,46 corrispondenti a “soli” 32 Mrd per il 2025. Che dire poi del Fondo sanitario nazionale per il 2025, «che tradisce ampiamente i proclami dell’Esecutivo»: l’incremento reale sarebbe di soli 1,3 miliardi di euro, rispetto ai 3,5 miliardi annunciati, confermando lo smantellamento in atto dal pubblico ai privati. Ma si sa che la Meloni e Giorgetti e compagnia cantanti la fila nei pronto soccorso neanche sanno che esite! Senza trucchi o burocrazie come zavorra, per l’invio di armi all’Ucraina e le 40 missioni militari sparse nel pianeta, serve moneta fresca e dedicata ed è l’unica voce del documento che mette a segno incrementi. Sopportando le pose della ducetta, e sedate le preoccupazioni di Giorgetti, questa Finanziaria conferma l’aggressione al tenore di vita dei proletari e comincia a intaccare anche tutta la piccola borghesia non sfruttatrice. Ricordo negli interventi in parlamento, Giorgetti profetizzava una finanziaria no tax, mentre da buon prestigiatore faceva un decreto legislativo che rivedesse le accise, per il gas e il diesel facendo capire che i prezzi aumenteranno e l’inevitabile ricaduta su molte altre merci e tariffe. Spero abbiate capito chi finanzia la finanziaria?

La Meloni svende l’Italia a Larry Fink (BlackRock). Dopo essere rientrata da NY e aver ritirato il meritato premio di miglior atlantista dell’anno, Giorgia la “sovranista” ha mandato un messaggio inequivocabile: oligarchi di tutto il mondo, unitevi! E fate dell’Italia quello che volete. (link). La madre cristiana e Fink hanno poi discusso dei possibili investimenti di BlackRock nell’ambito dello sviluppo di data center e nelle infrastrutture energetiche di supporto. Si prospetta da parte del fondo di investimento americano l’opportunità di investire in Autostrade e in altri settori di natura strategica. E noi che non capivamo le continue sudditanze e invii (segreti) di armi e sostegno logistico ed economico all’Ucraina. Adesso è tutto trasparente, infatti BlackRock creerà gli strumenti finanziari specifici nell’ambito del famoso Piano Mattei e la definizione di prestiti obbligazionari per la ricostruzione dell’Ucraina, e garantiti politicamente dall’Italia. Siamo nelle mani di personaggi indegni e del ruolo per la quale hanno ricevuto il mandato di rappresentare i nostri interessi. Ma forse sono sufficienti alcune giornate di sciopero in cui saremmo ancora noi a subire i disagi dei mancati servizi dei trasporti, per fermare questa postura in modalità da Robin Hood dei ricchi, assunta dai governi di turno da decenni ormai(sic). Come aprire le menti che la debitocrazia, ossia il meccanismo attraverso cui le oligarchie costringono, attraverso l’aumento del debito pubblico degli Stati nazionali a tagli sociali e privatizzazioni utili ai loro interessi, è l’unico scopo e incarico dei nostri strapagati politici scalda-poltrone in parlamento? 

Asservimento dalle manifestazioni dei finto-pacifisti Negli ultimi mesi in molte città europee migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per esprimere la propria solidarietà alla Palestina e al Libano. Altre proteste rivendicate come il diritto all’abitare, ai lavoratori della declinante industria tedesca, fino ai pensionati con sempre meno potere di acquisto. I sindacati muti per il ricatto dell’infame tessera verde hanno fatto il loro compitino protestando contro la Finanziaria 2025, nel rispetto del politicamente corretto ma eticamente corrotto. Tornando alle manifestazioni illegali pro-Palestina, che sarebbero efficaci, abolendo i retorici slogan dei finto-pacifisti che si lavano la coscienza, e agendo al di fuori delle regole. I loro comizi dovrebbero ospitare esperti e storici o tutti gli intellettuali che da anni si sono imboscati (perché hanno famiglia), e fare le seguenti dichiarazioni da pubblicare poi nei maggiori quotidiani:

Voi tutti manifestate, perché i media ne parlano e perché è figo scendere in piazza mentre noi è dal 1948 che abbiamo il nemico occupante in casa e i vostri governi neanche riconoscono il nostro stato. Al mondo non è mai interessata la nostra tragedia e le azioni della nostra fiera resistenza le chiamate “terrorismo”, mentre se Israele ci massacra la chiamate autodifesa. Non ha senso la bandiera della pace, levatela, noi non vogliamo la pace ma la libertà e riavere ciò che ci è stato sottratto. L’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite riconosce il diritto alla legittima difesa individuale o collettiva per i suoi membri in caso di attacco armato. Non vogliamo stringere le mani a Israele che dopo decenni di discriminazioni, sopraffazioni, invasioni, insediamenti, uccisioni, rapimenti spacciati come arresti senza accuse, condanne arbitrarie, demolizioni, muri, campi profughi periodicamente aggrediti, accuse di terrorismo e assassinio o tortura per coloro che hanno rifiutato di farsi pupazzi nelle mani del mostro sionista. Condanniamo le immonde trattative con Stati asserviti alla potenza del dollaro, che hanno portato a quel 7 di ottobre del 2023 in cui l’orgoglio palestinese ha dato dimostrazione che la Palestina mai si arrenderà. È vero l’ha fatto in modo violento, ma aveva altre opzioni? Per i forti di stomaco vi invito con temerarietà a leggere Il resoconto di un genocidio. Non basta dichiararsi inorriditi ma chiedervi: perché le numerose stragi israeliane, ben più consistenti della strage del 7 ottobre non fanno raccapricciare? Durante le missioni “Piombo fuso” o “Colonna di nubi” centinaia di bambini e migliaia di adulti ammazzati o “Margine protettivo”, nomi fantasiosi alle raccapriccianti stragi di palestinesi, non hanno lo stesso diritto al ricordo e all’orrore? Sembra vi sia una priorità verso le vittime ebree israeliane che definirei figlia di un’ideologia suprematista. Basti vedere l’attenzione del pur deplorevole azione di violenza ad Amsterdam dopo gli scontri tra filopalestinesi e tifosi del Maccabi, anche se si tace che un “branco di hooligans israeliani in trasferta invade un centro urbano e commette violenze e altre nefandezze prima di buscarle di santa ragione da gruppi di residenti inviperitileggi. Non tutti gli ebrei condividano questa ideologia del terrore, ma le loro voci vengono oscurate dai media. È francamente troppo intempestivo lo slogan “Prima che sia troppo tardi” usata in molti cortei, dopo oltre un anno di indicibili massacri è già troppo tardi! È tardi chiedere il cessate il fuoco, dopo che sono stati sterminati i giornalisti palestinesi (siamo a oltre 188) mentre agli altri è vietato l’ingresso perché nessun occhio deve raccontare. Per impedire le cure dei feriti vengono sterminati medici e infermieri e nessun ferito deve sopravvivere o cessare di soffrire. Vengono bloccati l’ingressi di cibo e acqua così i bambini possano morire di fame o di sete, organizzando poi esilaranti tour dell’orrore per gioire della sofferenza altrui. Ancora vogliamo scendere in piazza e gridare “prima che sia troppo tardi”? Mentre Israele è parte integrante del blocco bianco-occidentale, la propaganda filopalestinese è considerata eversiva ai piani alti. I vostri camerieri senza gli attributi e telecomandati dai padroni del discorso all’unisono cinguetteranno: “Sì alle trattative di pace e due stati per due popoli e cessate il fuoco”. Ma non esiste pace senza giustizia. Che l’oppressore si ritiri e paghi il prezzo per le sue immense responsabilità, penali e civili, come già condannato dalle corte internazionale di giustizia dell’ONU. Soltanto noi palestinesi decidiamo della nostra sorte senza lasciarci più ingannare da pseudo mediatori, filoisraeliani-atlantisti. Nessun delirante piano di rioccupazione di Gaza e deportazione della popolazione residua, infrangerà contro l’inevitabilità della Storia dato che nessuna occupazione è infinita. Il mondo “libero” non ci salverà dato che è sempre stato muto al nostro grido di dolore, salvo indossare il mantello del supereroe per difendere i propri di interessi, tramite le bombe democratiche o le cosiddette missioni di pace.

Ribellione soffocata Le esigue minoranze dissidenti che eroicamente si sforzano di integrare nel loro discorso le masse, per educarle a non accettare la narrazione decisa dalla classe borghese e dai funzionari del capitale, risulta inefficace. Sia che si tratti di popoli oppressi e colonizzati, dei lavoratori salariati, donne e uomini, coloro che non accettano lo status quo, vengono marchiati come “terroristi”, “antisionisti” ecc., eliminati fisicamente o dal consesso civile tramite la #CancelCulture. Nelle piazze italiane migliaia di persone che gridano allo "Stato di polizia" manifestano, contro il Ddl Sicurezza in discussione al Senato. Chi manifesterà pacificamente e bloccherà strade o ferrovie, rischierà fino a due anni di carcere. Pugno duro contro gli eco-attivisti e per coloro che protestano per le grandi opere. Sarà illegale anche il classico "picchetto" come i sit-in degli operai e studenti davanti alle fabbriche o scuole. Vietate le manifestazioni pro-Palestina, ma non il tg delle 15 in lingua ucraina su Rai News, e tante future leggi-manganello. I governi vogliono creare gli strumenti giuridici necessari per prevenire e stroncare sul nascere, i futuri conflitti sociali previsti per la ricercata guerra mondiale incombente o altre emergenze in agenda. Il quadro che ho delineato non è confortante, ma viviamo l’attuale crollo dell’occidente coscienti o meno, di una decadenza culturale e intellettuale che permea ogni aspetto della nostra vita. Nel suo interno processo di produzione e riproduzione sociale, il capitale non può dunque che estrapolare una massa schiava in possesso di forza lavoro da difendere, per venire nuovamente sfruttata o da inviare in guerra per proteggere la classe dominante o per coadiuvare quest’ultima nella conquista di nuovi mercati. In un permanente antagonismo tra servo e padrone, in cui è lo Stato del capitale, con le sue astratte normative, mantiene una società basata sulla differenza di classi. 

Una svolta personale per non avvilirsi troppo e sorridere alla vita che offre tante gioie oltre le mie “lunghe” riflessioni, è di ridarle quello splendore necessario, perché essa ridiventi capace di assumere un ruolo autonomo all’altezza della sua essenza. Dobbiamo diventare agenti di pace nel nostro piccolo, alimentando l’ottimismo, e il nichilismo attivo, pur essendo esuli come antidoto e marginali per svolgere quel ruolo. Privi di una rappresentanza politica e di media alternativi seri, al mainstream ideologico. Metabolizzare i processi che ho tentato di esporre nella mia modesta narrazione, senza farci infinocchiare dalla propaganda che analfoliberali-sovranisti smerciano in gran quantità per impedirci di vedere quanto sia putrefatto e pregiudicato il sistema che ancora difendono. Credo che nel piccolo nel personale della nostra interiorità, sia ineluttabile nutrire riflessioni abbinate alla lettura di autori importanti, che diano reincanto sui temi storici, geopolitici e soprattutto della filosofia, che ci pone in una posizione critica e riflessiva di fronte ai vari fenomeni che riguardano l’essere umano, le società, il mondo e l’universo in generale. Solo così avremmo lo slancio necessario alla ricerca di una vita e di una società diversa, oltre ad un bagaglio culturale per prendere le decisioni giuste. Chissà fino a quando l’Oltreuomo di massa del filosofo di Röckenè galleggia placidamente nel mare dell’utopia?

 

Schiavi moderni (Sorveglianza, Mercificazione, Alienazione, Ricatto, Tecnocrazia)

21/10/2024

Premessa Ammesso che la percezione della narrativa da parte dell’opinione pubblica, rispetto la mia che seguirà, è indotta con successo ad una visione ribaltata. L'u-ccidente investe enormi risorse proprio alla fabbricazione di un mondo virtuale per le masse, indottrinandole ad un pensiero allineato e “giusto”. Riferire di fatti, denunciare situazioni, indignarsi è il mio sforzo da anni, libero da gratificanti lusinghe di supporto o lucro. Pochi commenti, ma molti lettori che generano nuova linfa per trovare dei modi, delle vie vincenti per scardinare questo macchina bellica dell'informazione. Inculcando il pensiero libero-critico e investigativo per occupare quelli spazi concessi, che un vero giornalista dovrebbe esercitare nelle indagini sulle cose non dette. Ma si sa anche loro, come i politici hanno famiglia. Iniziamo dunque con dei nuovi puntini da unire della Agenda 2030, ormai obliata ma attivissima.

Distopia odierna Anni fa lessi “1984” il romanzo di G.Orwell e lo interpretai come una racconto fantastico in cui si estremizzava a piacere, un racconto distopico pieno di possibili espedienti di cui un potere tirannico utilizzava, subordinando e vigilando una popolazione. Mai mi sarei immaginato che una fantasia simile, potesse trasformarsi in realtà. Con un Ministero della Verità che decideva quale fosse l’assioma da imporre ai cittadini, il Ministero dell'Amore, responsabile del mantenimento della lealtà al Grande Fratello, con oscure tecniche di lavaggio del cervello e vari sistemi di oppressione che inducevano a collaborare. Nella fantasia di Orwell vi era poi il Ministero della Pace responsabile della sicurezza nazionale, la guerra e le forze armate, la marina e l’esercito che servivano per la difesa dell'Oceania. Sarebbe più appropriato chiamarlo della guerra, essendo l'Oceania sempre in guerra con l'Eurasia o l'Estasia. Il quarto Ministero dell'Abbondanza era responsabile della versione oceanica di un mercato economico, che operava all'interno di un sistema di razionamento. Non era l'agenzia generosa che il nome suggeriva, bensì manteneva gli ultimi in uno stato precario perpetuo e quindi più facili al controllo del Grande Fratello. Ciò che Orwell, che in passato era membro della “Fabian Society” (un’antica società elitaria inglese con obiettivi totalitari e antidemocratici) voleva esprimere, non era un fantasioso romanzo ma un avvertimento di come si sarebbe potuta evolvere la nostra società. Oggi quel governo globale esiste davvero, con un Ministero della Verità in una narrazione senza contradditoria, in cui La Guerra si chiama Pace, l’Aggressione Difesa legittima e il Carnefice diventa Vittima. Questo governo non risiede in un lontano paese dispotico, ma nel “civile” Occidente liberale, sotto forma di dittatura al servizio della “democrazia”. Solo quando la Storia sarà redenta e la Verità potrà essere gridata a voce alta, con la rottura della gabbia orwelliana, allora l’ignominia di cui si è macchiato l’incivile Occidente non potrà più essere nascosta e riemergerà dal fango della sua cattiva coscienza. Se non verrà contaminata dal bispensiero, quel giorno sarà un giorno di giubilo per l’intera umanità che potrà recuperare la dignità oggi perduta, a causa del potere malefico e oscuro che la sta oltraggiando e portando sull’orlo di un olocausto nucleare. Quel giorno la Bestia evocata nell’Apocalisse di Giovanni, che va contro ciò che rappresenta il regno di Dio e che impone la sua volontà con la violenza, cesserà di esistere. Amen.

Schiavismo Secondo il rapporto Stime globali della schiavitù moderna: Lavoro forzato e matrimonio forzato, nel 2021 erano 50 Mio le persone che vivevano in condizioni di schiavitù moderna. Di queste, 28 Mio costrette al lavoro forzato e 22 Mio in matrimonio forzato. Questo triste fenomeno è presente in quasi tutti i paesi del mondo e non conosce frontiere etniche, culturali o religiose. Più della metà del lavoro forzato e un quarto dei matrimoni forzati, si concentrano nei paesi a reddito medio-alto. Tra il 22 e il 23 agosto del 1791 gli schiavi di Haiti diedero vita alla ribellione che li condusse alla libertà. Pertanto, questa data è la giornata internazionale per la Commemorazione della Tratta degli schiavi e la sua Abolizione e rammemora un episodio fondamentale della storia della lotta di classe. Da noi viene ignorata, essendo una contraddizione che svela la realtà-verità sul capitalismo ai giorni nostri. Conservando il presente deformato ideologico della cancellazione della storia e temendo la rievocazione della lotta di classe, spettro temuto dalle oligarchie al potere, e quindi tutti in riga in un silenzio generale sia da parte dei media, ma anche dei sindacati e dei finto-partiti. Fine della lotta di classe, nessuna celebrazione con riflessione e convegni al seguito sul nostro presente, nel quale la schiavitù è abolita, ma è nei fatti praticata. La nuova classe schiavile sta sostituendo il proletariato sempre più precario, dai migranti de(im)portati per compensare il vuoto demografico-pensionistico. Elencherò alcuni esempi di schiavitù moderna, cominciando dal “fu Bel Paese”. Già durante il Medioevo, e poi nella prima età moderna, genovesi e veneziani conoscevano bene i profitti del commercio degli esseri umani, soprattutto se donne. Oggi abbiamo il lavoro sottopagato o del caporalato di cui sono vittime gli ultimi sventurati, sottoposti a condizioni lavorative inumane, al punto da morirne nel corpo e nell’anima. Questo sfruttamento a stampo mafioso di braccianti nei campi agricoli è tristemente noto, nonostante fuori legge dal 2016 con ben 400.000 unità. Altra categoria degli sfigati sono i rider o i fattorini oggetto di sfruttamento, che eseguono consegne a domicilio. Non pochi muoiono sul lavoro, in incidenti evitabili con il rispetto dei requisiti di sicurezza, ma altri negli anni, per gli effetti di ambienti salubri, si pensi all’amianto o perché costretti a lavorare per ripagare i debiti, contratti spesso a seguito di frodi o al fenomeno dell’usura. Un’altra forma diffusa è il traffico di esseri umani: prostituzione, criminalità, matrimoni forzati, traffico di organi. Nel mondo il 58% delle persone schiave vivono in 5 Paesi: India, Cina, Pakistan, Bangladesh, Uzbekistan. L’Italia è al 141° posto, con 129.600 unità. La schiavitù moderna in agricoltura secondo le stime Ilo, genera 9 Mrd di dollari di proventi annui per gli sfruttatori. Secondo un rapporto di Amnesty International dietro le mega produzioni di olio di palma c’è lavoro minorile, perfino se etichettato come “sostenibile”. Ogni volta che ci sediamo a tavola riflettiamo, che dietro al cibo possono esserci le mani fiaccate di lavoratori stagionali che operano in condizioni fuori da ogni regola e dignità umana, come nello stato del Michigan, il più grande produttore di mirtilli degli USA, dove bambini perlopiù immigrati dal Messico vengono sfruttati nei campi per la raccolta dei frutti avendo manine più adatte a raccogliere le piccole bacche. 

I bambini-soldato Un bambino di 10 anni può usare un AK-47 (fucile d'assalto) come un adulto. Non chiede paghe, si fa indottrinare e controllare facilmente, affronta il pericolo incoscientemente e attraversa campi minati intrufolandosi come una spia nei territori nemici. In Etiopia, si stima che le ragazze formano un quarto delle forze d’opposizione armata, mentre i ragazzi aderiscono come volontari motivati dalla fame, la protezione o la vendetta. Corsetto a breve pubblicherà lo loro lista della spesa.

Schiavitù sessuale Per un volume complessivo d’affari sporchi di 32 Mrd di dollari all’anno, si stimano in circa 12 Mio le persone nel mondo sottoposte a sfruttamento sessuale. Prezzate, vendute, esportate, barattate, umiliate, le vittime finiscono nelle mani dei loro sfruttatori finali. La tratta dei minori comprende la prostituzione minorile, il turismo sessuale, la pornografia o altre forme di sesso transazionale. L'Istituto di ricerca del sistema sanitario thailandese ha riferito che i bambini nella prostituzione costituiscono il 40% delle “lavoratrici” che soddisfano le perversioni dei ripugnanti clienti. 

Schiavitù tecnologica Con l’avvento del 5G pensato per l’Internet delle cose e collegare gli oggetti, compresi noi, per diventare dei nodi della rete, collegati con microchip cutanei o da inalare. In questa griglia mondiale di controllo oltre a subire una saturazione di radiazioni elettromagnetiche sempre più invasive, ogni azione sociale ed economica dipende già oggi da essa. Le aziende interessate al business, non si pongono il problema della sicurezza e senza fronzoli promuovono questa forma di schiavismo tecnologico planetario, per un controllo totale h24, con fini manipolatori dei nostri pensieri ed emozioni dirigendo le nostre azioni politiche, d’acquisto e decisionale. In modalità di rana bollita, è in fase di attuazione un progetto transumanista per erigere una griglia di totale controllo tecnologico, ma per molti sarà l’ennesima teoria del complotto scritta da leoni da tastiera. Li stessi che denunciano le stesse aziende promotrici, di compiere approfondite ricerche sui danni alla salute e senza preavviso inalzare per legge i limiti elettromagnetici per potenziare la rete 5G.

Smart City Sdoganata come città intelligente capace di adattare sé stessa ai bisogni della popolazione, promuovendo al contempo uno sviluppo sostenibile e gestendo ed erogando i servizi pubblici con l’aiuto delle nuove tecnologie. Come tutte le cose che hanno “Smart” come prefisso, è una cosa intelligente per chi l'ha pensata e truffaldina e malevola per i cittadini che la subiranno. Nelle città intelligenti del futuro, gli oggetti in teoria si scambiano informazioni grazie all’IoT (Internet delle Cose) e un uso invasivo dell'IA e 5G, con ampi spazi verdi con la mobilità fondata sullo sharing. La gestione efficiente dei rifiuti per la raccolta, il trattamento e recupero e in ultimo, il tessuto culturale e sociale rafforzato dalla partecipazione dei cittadini, inclusi sia nella fase di progettazione e messa in opera delle politiche urbane. Questa fascinosa narrativa fa un uso sproporzionato delle varie Smart, che vanno dall’Living, Mobility e per l’impatto ambientale ed efficienza energetica la Smart Economy. Il mio attento giudizio vede un invasivo confinamento e monitoraggi h24 in una gabbia di 15-30 minuti di spazio. L’Associazione Smart Cities Italy coordina le amministrazioni locali e mette in atto piani di cooperazione che rafforzino le sinergie tra i diversi settori pubblici, privati e gli enti. (vedi documento) La mobilità sostenibile prevista dal “New Green Deal”, imporrà ai costruttori di autoveicoli, l’eliminazione di motori termici per una transazione (in)sostenibile di auto elettriche o ibride, limitando la circolazione delle auto non in regola, sanzionando i costruttori che non si adegueranno e favorendo lo tsunami di auto elettriche cinesi, che con il loro monopolio sui prezzi e la fornitura delle batterie, faranno fallire con conseguenti licenziamenti di massa, l’intera industria automobilistica europea non più competitiva. Andremo al lavoro in bicicletta o monopattino convinti di contribuire alla salvezza del pianeta, e dovremmo vendere le nostre case per mancanza di soldi per adattarle ai nuovo standard green ecc. Questo cambio di paradigma riguarderà anche quei milioni di automobilisti, che giornalmente intasano le nostre città o negli esodi vacanzieri. Eppure, le Smart City sono un progetto globale, strutturato e calato dall’alto, lontano quindi dalla narrazione bottom-up che ne viene fatta o di innovative start up create dai cittadini! Con l’ingresso di capitale privato nell’amministrazione pubblica delle città, essendo la Smart City figlia dell’Agenda neoliberista, il cittadino bove e inconsapevole dovrà essere partecipativo. Scaricare app, rendere disponibile tutti i tuoi dati, fornire un’immagine dinamica degli spostamenti dei geo-localizzatori e dei consumi. L’homo digitalis abiterà nell’infosfera, un ambiente di sole informazioni, in cui non è possibile distinguere tra vita on e off-line. Sempre connesso, in un eterno presente che scombussola la nostra ‘arretrata’ percezione del tempo e dello spazio. Il cuore di tale distopia è già oggi (in parte) l’inseparabile smartphone e con lo smartwatch che misura h24 le nostre attività bio-fisiche, orientandoci su cosa e come fare, in qualsivoglia situazione. Questo graduale processo di trasformazione degli spazi urbani ridurrà le zone traffico rendendo l’accesso in città a pagamento e riducendo l’uso dei veicoli privati, riservato ai super ricchi cui sarà consentito inquinare a piacimento. Polarizzando sempre più la distribuzione della ricchezza e del potere, le Smart City, saranno dei fortini di comunità chiuse e spazi pubblici privatizzati costantemente sorvegliati con i droni che intaseranno i cieli per le consegne a domicilio. Scenari da fantascienza diverranno realtà. L’”homo naturaliter” soppiantato da quello scientifico, tecnologico, economico e il peggio è che la gente non vede nulla di intrinsecamente sbagliato nella digitalizzazione e nell’artificializzazione di noi glebe, sempre più infelici schiavi moderni.

L’Europa schiava e agnello sacrificale economico e geopolitico dei conflitti in corso e vulnerabile in caso di attacchi nucleari. I loro maggiordomi sono succubi dell’impero anglo-americano e lontani dagli interessi dei loro popoli. Dopo il compitino del voto al parlamento UE, atomizzati e in modalità struzzo evitiamo certi discorsi, occupandoci delle nostre faccende prioritarie. Intanto l’ex comico di Kiev e la sua cricca di neofascisti assassino del suo popolo e distruttore del suo Paese, viene lodato dai giornaloni come eroico, intrepido, mentre tenta di portare l’Europa in guerra per una giusta vittoria. Nel suo tour europeo elemosinando più armi e soldi (prestiti), presenta il suo “piano della vittoria” e viene ricevuto dal nostro Premier vassallo, dall’amico dei massoni al Quirinale e nella Santa fede dal finto Papa Bergoglio, con tutti gli onori di un capo di stato legittimo. L’hanno capito tutti meno loro, che Kiev è solo il reparto avanzato “irregolare” della Nato e l’ex comico il suo burattino. In un gioco irresponsabile delle parti, la commissione europea, guidata da donne prive di cultura e memoria del dolore, dichiara nei fatti guerra alla Russia autorizzando l’uso di armi letali, manovrabili da militari NATO, per un attacco in profondità nel suo territorio. Ma l’avvertimento di Putin sui rischi di un conflitto atomico è stato ascoltato oltreoceano, nonostante la propaganda e quindi tutto in standby fino a nuovo ordine. Coloro che complici, recitano il catechismo neoliberale sia per opportunismo o perché indottrinati, li vorrei deportati a Gaza, in Cisgiordania o in Ucraina a combattere al fronte e vivere sulla propria pelle la realtà del massacro. Forse vedendo i corpi dilaniati o bruciati dei bimbi palestinesi, assaporando il dolore e l’odore del sangue, cadrebbero in ginocchio smettendo di sviolinature per l’occidente, promotore di una macchina mostruosa di abusi e crimini impuniti. Senza essere antisemita, affermo che tutti i governi e media occidentali hanno le mani sporche di sangue, sostenendo Israele che da decenni conduce simultaneamente una pulizia etnica in Palestina, bombarda a tempo perso la Siria, rade al suolo quartieri del Libano, uccide capi “terroristici” in Libano e diplomatici in Iran torturando i dissidenti di ogni età. I nostri politici invocando “il fermate il fuoco” e la ripresa delle trattative, consentono che Leonardo e gli USA in primis, forniscano a Israele armi e appoggio diplomatico. Chissà se l’obsoleto (per la pace) contingente italiano delle basi Unifil in Libano, dopo avere ignorato l’evacuazione che l’IDF gentilmente aveva intimato, sia stato colpito con le sue stesse armi? Eppure, per i camerieri Tajani e Crosetto trattasi di “assistenza tecnica da remoto e fornitura ricambi” per la flotta di velivoli addestratori M-346 prodotti da Alenia. Scavando nel passato si scopre che l’Italia per Unifil2, aveva l’incarico di controllare che l’esercito libanese bloccasse i carichi di armi diretti verso le postazioni e gli arsenali dei miliziani sciiti a sud del Litani. Ora esaurita questa funzione, Israele chiede “gentilmente” di sgomberare. Credete che in 18 anni siano stati spesi 3,5-4 Mia per scopi umanitari? Il premier Hariri concesse all’italiana Eni, alla francese Total e alla russa Novatek i diritti di esplorazione per due dei cinque blocchi offshore di competenza libanese dei giacimenti posti a metà fra Libano e Israele. Adesso è chiaro il balbettio di Crosetto al Tg, quando si è lasciato sfuggire l’espressione “sospetto di crimini di guerra”. Noooo! Davvero? Dovrebbe entrare in armonia cognitiva il doppio standard imposto, mentre assistiamo logorati, un genocidio in diretta e condanniamo l’invasione Russa impoverendoci per Kiev.

Contrastare il capitalismo di guerra Intanto i governanti UE fomentano assiduamente un clima di tensione, per creare un complesso militare-industriale che svuoti la democrazia e militarizzi i rapporti internazionali. Guidati da chi sappiamo, ambiscono a creare un blocco e potenza militare geopolitica per evitando il loro declino mettendoci tutti in pericolo. All’orizzonte latita una forza politica reale di contrasto, eppure si intravede una luce di speranza. In tutti i continenti, l’attivismo contro la guerra e l’oppressione è stato risvegliato dal genocidio di Gaza, ripoliticizzando milioni di persone invisibili, perché poco visibili nei media. Esse svolgono costante pressione sulle istituzioni, per fermare la vulgata bellicista e la transizione verso un “capitalismo di guerra” con scontro imperialista (anche atomico) tra l’Occidente e il resto del mondo. Ogni impero crolla e accettare l’emergere di un mondo multipolare e policentrico sarebbe il male minore per tutti. Nella seconda parte, parlerò del dissenso soffocato dai vari Ministeri, della distopia travestita da democrazia e di una prevista svolta, cui nessuna divinità o IA potrà salvarci, ma unicamente le nostre decisioni. Credo nell’assidua ricerca della conoscenza, con l’uso della filosofia come metodo e spazio critico per contemplare la realtà oggettivamente scevro dalle soggettività. La libertà d’espressione costituisce uno dei principi cardine di tutta la civiltà europea e mettere al guinzaglio le opinioni non gradite ai Padroni, etichettandole come fake news, ponendo sanzioni e censure è contro L’art. 21 Costituzione. Come dei giornalisti dovremmo leggere e studiare per diffondere attraverso vari canali, complementando ciò che il mainstream tace e distorce. Essere individui interconnessi malgrado ciò isolati, dovrebbe indurci a uscire dalla caverna e compito ancora più arduo, decidere di tornare indietro, per raccontare quello che abbiamo scoperto. Pochi ti crederanno, e molti ti vesseranno inducendoti a rientrare nella più sicura spelonca del conformismo. In definitiva la filosofia non implica avere delle risposte, è semmai il percorso, il rapporto con le domande e il concentrarsi solo su ciò che è possibile controllare il vero fine. Da Platone ai barconi, alle guerre in corso, a un mondo dove ci si abitua talmente alle catene da convincersi che, citando il tristemente noto “there is not alternative" del mercenario e pluridecorato Draghi, non ci sia alternativa. A noi la scelta. 

 

L’assembramento dei codardi 

14/07/2024

PROLOGO DI ZARATHUSTRA È tempo che l'uomo fissi la propria meta, e pianti il seme della sua speranza più alta. Il suo terreno è ancora fertile abbastanza per ciò. Ma questo terreno un giorno sarà impoverito e addomesticato, e non ne potrà più crescere un albero superbo. Guai! Si avvicinano i tempi in cui l'uomo non scaglierà più la freccia anelante al di là dell'uomo, e la corda del suo arco avrà disimparato a vibrare! Io vi dico: bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante. Così parlò Zarathustra alla folla, e così vorrei ispirandomi a Nietzsche affrontare il tema della codardia che è variegato e contradditorio. Mentre i primi subiscono rassegnati, i secondi non meno codardi sguazzano come ipocriti e invasi di cupidigia. In sostanza il “codardo”, è colui che, per viltà e pusillanimità, viene meno ai propri doveri evitando di affrontare rischi o pericoli, “O miseri o codardi Figliuoli avrai” (Leopardi). In questi lunghi e bui anni emergenziali, ho stilato sulle più disparate cospirazione, in cui si palesavano a noi dominati accumuli di danni subiti dall’inesorabile Agenda in corso. Noi codarde masse, fatalmente avulsi al marciume e letame che lorsignori ci vomitano, usando il linguaggio del politicamente corretto, latenti nel nostro individualismo dilagante, ci svincoliamo in zone più confortevoli. Optando in una modalità servile, in cui il rapporto servo-signore è come l’aria che respiriamo e quindi inderogabile. Libero da tali perversioni tossiche e senza pretese messianiche smaschererò gli avvelenatori circospetti, che giocano con dadi truccati, svelando le origini di tale piaggeria collettiva e delle sue conseguenze. 

DEL NUOVO IDOLO Guardate, dunque, questi superflui! Essi rubano per sé le opere degli inventori e i tesori dei saggi: istruzione essi chiamano questo furto e tutto diventa per essi malattia e vessazione! Guardateli, questi superflui! Sono sempre malati, vomitano la loro bile e la chiamano giornale.

I nostri rappresentanti interscambiandosi spesso prima del mandato governativo, tra le porte girevoli dei parlamenti, sono le due facce della stessa medaglia neoliberista, che, come un’aquila, vola e vigila sull’intero sistema affinché l’Agenda imposta dai mercati, dalle multinazionali e dalle loro lobby, segua il percorso del padrone a stelle e strisce. I superpoteri italici dell’unico vero interlocutore che conti (Mattarella), rendono superflue le elezioni, con sempre più astenuti, per le quali non si finge nemmeno più che servano a qualcosa. Infatti, non si capisce per che cosa si vada a votare visto che o Conte, Draghi o la Meloni, attivano sempre il pilota automatico per le azioni che per d’avvero contano. In questa breve rassegna si conferma la nostra codardia e degrado sociale e culturale, dei signorotti a corte in parlamento e di noi cittadini lobotomizzati, con l’ultima arma rimasta dell’astensionismo, come espressione di due mondi in espansione tra loro. Da noi in Svizzera si discute all’infinito sul rinnovo o digitalizzazione dei passaporti e sui contributi mancanti per i corsi di lingua italiana o le schede elettorali che spesso arrivano (se arrivano) con ritardo o, peggio, vengono truccate e per finire lo sfascio delle associazioni (sic!).

Un Presidente monarca Il Capo dello Stato non è più il garante della Costituzione, bensì dei “vincoli esterni” derivanti dai Trattati internazionali di Bruxelles della Nato e dal loro noto padrone. Questo vincolo esterno non nasce solo per imposizione dall’estero, ma anche per le dinamiche interne alle oligarchie italiane e della criminalità organizzata, esistenti sin dal dopoguerra quando fummo “liberati” e di fatto colonizzati con oltre cento basi militari USA. Un Presidente monarca a capo delle Forze Armate e quindi dei servizi segreti, che presiede il Consiglio Superiore della Magistratura, con il potere di nomina dei ministri e di scioglimento delle Camere, che sceglie cinque membri della Consulta, firma le leggi e tant’altro. Persino il Governatore della Banca d’Italia è nominato da lui per decreto. Una democrazia liberale basata sulla separazione dei poteri, con riferimento alla nostra costituzione (la più bella). (?)

Fintocrazia In questa codardia patologica, l’attuale governo Meloni rappresenta la fase più matura della fintocrazia, dove la “premier” non solo finge di governare, ma esplicitamente fa intrattenimento, proponendo sé stessa come personaggio di una fiction o reality show. Una Cenerentola popolana che veste Prada e ha scalato l’alta società ascendendo ai fasti della reggia, a dispetto dell’invidiosa sorellastra Elly Schlein, che denuncia le stesse cose di cui si indignava chi ora è al governo. Come l’avere approvato tutti i DCPM pandemici, l’invio di armi all’Ucraina le sanzioni alla Russia, l’incondizionato appoggio a Israele e le privatizzazioni selvagge da parte di tutti i partiti. Cambiano i maggiordomi ma non l’Agenda.

La Sinistra un tempo sinonimo di ricerca della sicurezza sociale e della giustizia, dei sindacati schierati dalla parte dei più deboli, della resistenza e quando serviva, di rivolta contro la classe medio-alta, non rappresentava le élite, come scrive nel suo libro “Contro la sinistra neoliberale: il caso Sahra Wagenknecht”. “La sinistra contemporanea occidentale, ha ormai buttato nella pattumiera della Storia nozioni quali la lotta di classe e la lotta alle disuguaglianze per diventare una “sinistra alla moda: uno stile di vita appannaggio di una ristretta élite, rappresentata dal nuovo ceto medio dei laureati delle grandi città e ispirato ai dogmi del cosmopolitismo, del globalismo, dell’europeismo, del multiculturalismo, dell’ambientalismo, dell’identitarismo e del politicamente corretto”. Questa sinistra è favorevole all’Europa dei banchieri e dell’atlantismo, preoccupandosi per il clima e a favore dell’inclusività di genere e della deportazione di massa dei migranti. Riecco la mandria dei codardi “sinistroidi” che, lavandosi la propria coscienza manifesta per sostenere i diritti civili delle minoranze e come in una giocosa performance teatrale, accusa gli assenti di essere antieuropei, antisemiti, omofobi o neonazisti. Quale forza politica appoggiava le proteste degli agricoltori o contro l’infame tessera verde? Chi dei nostri maggiordomi in parlamento ha accolto la liberazione di Assange, denunciando la lotta per i diritti all’informazione repressa tra l’indifferenza dell’intera categoria dei giornalisti. Nessun codardo tra i politici mette si mette in gioco, difendendo i diritti di chiunque ha svelato delle informazioni sgradite nelle alte sfere. In fondo per fare eleggere qualcuno al parlamento europeo basta mostrarlo in catene (Ilaria Salis) anche se è accusato di lesioni ed in Italia di occupazione abusiva e arrivano i voti a pioggia.

Il verbo neoliberista Chi desidera che l’immigrazione sia regolamentata è un razzista, chi ritiene che la UE e la sua moneta abbiano nuociuto ai lavoratori e alla nostra economia è un “nostalgico della liretta” e sicuramente un comunista, chi dubita della transazione ecologica e delle forzature green è un “negazionista del clima” e per finire, chi ritiene che lo Stato debba recuperare la sovranità persa è una persona fuori dal tempo quando non direttamente un fascista o qualunquista come cantava Gaber? 

La comunità il cui opposto non è la libertà individuale, ma la libertà del potere economico di delocalizzare imprese, di fare arbitraggio tra sistemi fiscali, di aggirare per una minoranza le protezioni sociali costruite in decenni di lotte passionali. Il vero nemico delle corporation è lo Stato, incapace/corrotto/sprecone e troppo invasivo con le proprie regole e opportunista nelle sue componenti. Dissolta la comunità ora è il turno dello Stato sociale, troppo costoso ai padroni del discorso, ma comodo per socializzare le perdite e privatizzarne i profitti. Basta vedere a chi è stata affidata la gestione di consulenza del PNRR, in cui il parere e la professionalità verrà gestita in modo arbitrario a seconda degli interessi delle Big-Tech, Pharma e del cemento. Con il risultato che le spese di investimento si tradurranno in un forte aumento delle importazioni, mentre le esportazioni caleranno.

DEI MILLE E UNO SCOPO "Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io, e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io"

l’UE come promotore della democrazia? Indipendentemente da chi verrà eletto alla Casa Bianca, il suo mandato sarà di usare L’Europa come avamposto nella guerra contro la Russia, e della sua deindustrializzazione. La scelta del triumvirato di comando della Ue è una sorta di propaggine della Nato costruito attorno alla guerra e alle politiche di austerità, le cui scellerate decisioni di accentuarne il ruolo belligerante, va contro gli interessi dei popoli. Questo “Partito della NATO” ha i tre target qui elencati. 

1) Il tiro di missili sul territorio russo da parte dei paesi UE, coinvolgerà direttamente l’Europa sia sul piano territoriale che dal punto di vista del coinvolgimento dei soldati.

2) I costi stanno passando progressivamente sulle spalle dei paesi EU che si trovano a finanziare una guerra rischiando che a fine anno gli Usa smetteranno i loro finanziamenti. Ciò toglierà risorse al welfare, gli investimenti, l’innovazione, aggravando le politiche di austerità e le nostre sofferenze sociali.

3) Verrà penalizzata la competitività dell’industria tedesca e del complesso industriale europeo. Con la mancanza di materie prime a basso costo fornite dalla Russia l’economia della Germania è in recessione, e quindi anche l’economia italiana e quella di vari altri paesi europei seguirà lo stesso amaro destino. 

Il mito iconico di un’Unione Europea dei popoli e delle libertà è destinato a sfarinarsi se solo si smontasse la sua superficie. Ben poche pusillanimi lo fanno, i più preferiscono tenersi a giusta distanza, compiaciuti nel metabolizzare le quotidiane menzogne per svogliatezza, disinteresse o timore di scoprire che quell’imbroglio premeditato merita il cassonetto dell’indifferenziata! Gli inutili assembramenti dei nostri parlamentari nelle loro nicchie ideologiche, ma lautamente rimborsati, portano ad una de-territorializzazione delle decisioni politiche a vantaggio di poteri sovranazionali anonimi e privi di legittimazione democratica. L’ideologia dei mercati ha portato al monopolio di poche Corporation potentissime e amorali, che impongono il loro tributo a tutti gli altri operatori, servendosi delle varie commissioni EU con direttive da rispettare (ce lo chiedono i mercati). Ma la macchina tecnocratica europea, ci viene somministrata a noi codardi e privi di conoscenza e di strumenti di accesso, tramite degli individui deprecabili, criminali ed eticamente corrotti che si piegano da decenni a un disegno devastatore in cambio di onori, carriere e prebende. La codardia dei leader europei, ci farà pagare il prezzo delle ambizioni di potere mondiale di un’élite impazzita a Washington, che trasformerà l’Europa in un continente periferico dell’impero, da sfruttare sia dalle nuove economie emergenti asiatiche che dall’Élite a stelle e strisce che rivivranno un rilancio delle loro ambizioni egemoniche. Ma quali sono questi organismi dell’UE che meritano un cenno sintetico? Essi sono, come noto, la Banca Centrale Europea, veicolo di trasferimento di ricchezza pubblica a banche private e di cui il mainstream e i governi servili difendono a spada tratta l’indipendenza e la non-eletta Commissione Europea, composta da solerti maggiordomi dell’oligarchia. Un finto Parlamento privo di potere che ne caratterizza l’essenza, cioè, fare le leggi. Il dilemma del voto (del 9 giugno) che attanagliò molti cittadini nel nostro Paese, non inciderà per nulla sull’inutilità di tale Assemblea! Per concludere questa regressione sulla UE, Le leggi europee, che hanno prevalenza giuridica su quelle interne, vengono confezionate dai Commissari, sebbene nella realtà sono i funzionari della Commissione a farlo. Con le martellanti pressioni delle lobby industriali, i cui uffici fanno da corona ai suntuosi palazzi di Bruxelles. Dopo un passaggio formale all’Euro-Parlamento, quelle leggi (fatte dalla Commissione) vengono definitivamente approvate dal Consiglio, con l’ovvio e tacito consenso di Germania e Francia. Un cumulo di oltraggi, cui gli assembrati e testimoni politici nostrani dovrebbero spiegarci.

Gli USA al governo del mondo Dal dopoguerra a oggi l’America ha sempre mirato di conservare il proprio dominio finanziario, la supremazia militare e l’egemonia ideologica sull’intero pianeta. Impedendo la crescita di potenziali economie rivali e competitori bellici, tramite colpi di stato in ogni terra emersa, da L’Avana a Kiev. Anche in Italia nel 1948 vinse la DC, cioè la CIA, supportata dai servivi americani in funzione anti Unione Sovietica. Attraverso il “business dell’antiterrorismo” con ingerenze arcobaleniche e rivoluzioni colorate in una “guerra cognitiva mondiale o “softpower globale” se preferite. Vi è molta letteratura sul tema, ma basti citare l’intento prioritario di impedire l’emancipazione europea energetica tramite l’attentato al gasdotto Nord Stream 2. In un crescente e capillare legame tra servizi segreti e l’AI, la cooperazione con colossi come Amazon, Microsoft, Meta o Netflix, per un dominio planetario online. Questi regimi digitali profilano utenti-cittadini e impongono mode, condotte etiche, demonizzano nemici e celebrano martiri. L’operazione israeliana contro Gaza, vero genocidio, ha messo a nudo tutta la doppiezza delle nostre democrazie. Così il pacifinta Taviani afferma candidamente che L’Italia non è in guerra con la Russia e parla di rispetto e sovranità dei popoli. Dobbiamo mantenere il ferreo patto atlantico, per difenderci da non si sa quale nemici, ignorando volutamente, che i maggiori conflitti degli ultimi decenni sono stati provocati proprio dalla Nato a guida USA e dei suoi vassalli.

E oggi? Nonostante la ferrea vigilanza sulla narrativa pubblica, il neoliberismo bellicista a guida Usa continua inesorabile a modellare la coscienza popolare generando sordità e acquiescenza. Sono superflui persino gli interventi destabilizzanti (colpi di stato, invasioni, diffusione di droghe, attentati) usati un tempo per diffondere un consenso. Basta però scrutare un tg e la lettura dei giornaloni, sempre meno seguiti, per accorgersi che oggi qualcosa sta cambiando e l’equilibrio del terrore va frantumandosi. È sempre in uso l’esercizio della menzogna e la criminalizzazione del dissenso, tuttavia, con l’emergere dei BRICS, il regime change a Kiev, il genocidio a Gaza, le sfide Usa contro la Cina a Taiwan, riportano a galla l’incubo nucleare. L’aumento del debito pubblico USA, della stagnazione dell’industria, la disoccupazione, la bassa tassazione delle multinazionali e la bancarotta renderà inevitabile una Grande depressione. I più pessimisti scorgono come unica via di uscita, una miccia per innescare una reazione a catena fino all’olocausto dell’umanità. I meno apocalittici ammettono che ci stiamo dirigendo a passi da gigante verso un conflitto non convenzionale e di posizione con la Russia, non nucleare, anche se moriranno molti ucraini, e verranno spazzati via tutte le nostre obsolete forniture militari. Le elezioni farsa europee hanno dimostrato, se ve ne fosse ancora bisogno, che il popolo non appoggia le politiche di Bruxelles. I padroni del discorso mentono volutamente e addentano come squali le viscere del capitale di cui si nutrono, digerendo e infine ruminando! Nel farlo enunciano: noi siamo la mano imperiosa di Dio che ruggisce come una belva e chi non danza alle nostre note, va fatalmente in rovina. Vedi gli attentati coincidenziali dei disobbedienti Orban, Fico, il marito della Donato o il presidente iraniano. Noi senza più veli, puniamo alcuni (Assange) educandone cento, mettendo ai governi ministri che cantano le nostre note. Noi onnipotenti difendiamo le minoranze LGBT+, i migranti che usiamo come forza lavoro a basso costo e le donne vittime del patriarcato. E tramite la Cancel culture educhiamo gli ostili. Nel nome della lotta ai neofascisti in assenza di fascismo, stigmatizziamo le alternative, mentre le sinistre arrancano e fanno improbabili coalizioni per salvarsi il culo dalla loro poltrona a vita, che hanno acquisito senza alcuna maggioranza popolare. I soliti inciuci alla francese o italici a noi note come coalizioni o rimpasti.

E noi assembrati e codardi cosa proponiamo? Evitando la solita manfrina, del no-vax, uscita dalla Nato dall’euro e da tutti i trattati atlantisti, utile a chi è a caccia di voti, essendo azioni efficaci solo con delle proteste di massa oceaniche e logoranti. Chi mi segue ne avrà ad nauseam di queste narrative, e quindi elencherò alcune dritte che, se messe in pratica ed espandendosi come lotta dal basso, farebbero sicuramente più male che ubriacarsi di video cospiratrici e frustranti dei gruppi alternativi spesso tossici.

Trasferiamo le nostre energie emotive e passionevoli, nonostante siamo disabituati alla lotta al di fuori dei nostri interessi personali, in azioni di partecipazioni collettive di movimenti politici e sociali che promuovono alternative al capitalismo, come il cooperativismo, il mutualismo o l'economia solidale.

Eliminare ogni forma di abbonamento in rete e usare una prepay per il cellulare. Sfruttare la rete, partecipando a gruppi d’interesse sociale. Disintossicarsi dalla televisione dai social e dal mainstream sostituendoli con letture e approfondimenti sui più svariati temi. Studiare la geopolitica e la filosofia.

Eliminare, rinunciando ai vantaggi, gli acquisti online che favoriscono le corporation e uccidono le imprese locali, i viaggi in aereo in luoghi esotici, quando la tua regione offre vere nicchie da scoprire.

Non dare il tuo voto politico, a candidati o partiti che non ti rappresentano. Piuttosto astieniti.

Promuovere un consumo consapevole e responsabile, scegliendo prodotti di qualità e sostenibili prodotti da aziende etiche e trasparenti. Usare se possibile il denaro contante, limitando così il controllo sociale e tiranno dei nostri consumi e del potere delle banche, vere associazioni di strozzinaggio.

Ad’una riflessione più attenta, constato che, l’attuale sistema capitalistico offre infinite fonti di guadagno e valori materiali, cui noi usufruiamo con ebete euforia. Il capitale per sopravvivere e imporsi deve realizzare con l'imbroglio e la frode connesse una produzione infinita di profitto e potere a danno dei meno abbienti. Il gregge brama ansiosamente ti attingere alle briciole che i signori li offrono. Se lo stato o un potere anche dispotico può garantire loro il benessere, loro appoggiano chi è al comando e garantisca loro quei vantaggi. Cari amici, affinché il mio latrato preferito, non sia accompagnata da iniziale fragore e infine fumo, diffidate di pastori messianici come me, ma create una vostra visione. Non è bizzarro che gli assembrati dei codardi, si infiammano per una partita di calcio e si terrorizzano per un raffreddore, ma non temono una guerra alla Russia? Lo storico statunitense Howard Zinn affermava: “La disobbedienza civile non è un nostro problema. Il nostro problema è l’obbedienza civile”. 

 

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